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La Cocktail Commedia, nuova drink list firmata dall’Atrium Bar

Una drink list ispirata ai miscelati preferiti (o presunti tali) dei personaggi che dal 1473 a oggi hanno frequentato lo storico Palazzo della Gherardesca, casa del Four Season Hotel di Firenze e del suo Atrium Bar. E’ l’idea alla base de “La Cocktail Commedia”, nuova carta cocktail composta da dieci drink suddivisi per gradazione alcolica.

«La Cocktail Commedia è il risultato dell’ultimo anno di ricerche tecniche di tutta la squadra di Atrium Bar – ha raccontato Edoardo Sandri, Head Bartender di Atrium Bar – ci siamo divertiti a immaginare come potevano essere questi luoghi nei secoli scorsi, e quali gusti avessero le persone che hanno abitato il Palazzo. Li abbiamo voluti pensare non troppo lontani dai nostri, amanti dei contrasti anche se ben equilibrati».


Tommaso Ondeggia ed Edoardo Sandri, Bar Manager e Head Bartedender di Atrium Bar
Tommaso Ondeggia e Edoardo Sandri, Bar Manager e Head Bartedender di Atrium Bar

Si parte dunque dagli analcolici, con The Black Cat (Tanqueray 0.0, apple maple, pecan, cannella) ispirato da Poppy, una gatta nera sofisticata ed elegante. nonostante il piccolo collare nessuno conosce i suoi padroni, ed è più volte stata vista passeggiare nel Giardino della Gherardesca indisturbata, dal 2022. Qualcuno dice addiruttura di averla vista sgattaiolare tra i tavoli di Atrium Bar. Quindi il The Regular (Martini Floreale, lamponi, menta, Ginger Beer San Pellegrino) di cui è protagonista Neri Cicciaporci, il classico fiorentino nobile decaduto, dai vestiti leggermente sdruciti, appartenuti al prozio Lapo, che ancora gli donano quel nonsoché di charme. È arrivato a piedi da Santa Maria Novella perché ci tiene alla salute, ha il vizio del bere ma senza una goccia d’alcol.

Due anche le proposte a bassa gradazione alcolica: The Piano Man (Disaronno, Tia Maria, mango, latte di cocco, Perrier); dedicato a Maurizio Tomberli, che è l’unico in grado di far cantare Atrium Bar. Quando c’è lui ogni serata ha un altro colore e gli ospiti che arrivano all’aperitivo spesso vanno da Tommaso e chiedono “Quando arriva Maurizio?”. Accanto, il The Self-Made Man (Italicus, mela, Silvery Pekoe White Tea), che vuole raccontare la storia di Bartolomeo Scala, figlio di un mugnaio prima di diventare Cancellerie della Repubblica fiorentina per Lorenzo il Magnifico. La sua ascesa lo ha portato a voler scegliere per la sua famiglia una dimora adeguata: è così che venne costruito il Palazzo che oggi è Four Seasons Hotel Firenze.

Si prosegue poi con i drink a gradazione alcolica media come Il Papa (Altos Plata, mostarda di fichi, more). Già nel XVI secolo questo Palazzo era talmente suggestivo da destare gelosie. È così che la proprietà passa nelle mani di Alessandro de’ Medici, poi Papa Leone XI. Alessandro ebbe l’occasione di vivere queste mura molto poco, ma ordinò comunque ai migliori pittori dell’epoca di abbellire le aree comuni con gioiosi putti e grottesche che ancora oggi colorano la Lobby. Il Volterrano è invece il nome scelto per il drink ispirato all’opera “La cecità della mente umana illuminata dalla verità”, del Volterrano appunto, ospitata al piano nobile del Palazzo. Chissà se tra una pausa e l’altra Baldassarre veniva già in questo cortile a prendere sollievo con una versione seicentesca di Ketel One, Savoia Aperitivo, strawberry gum, Verjus, smoky water e vanilla brew foam. Terzo della serie, ma non per importanza, il The Garden Lover (Bareksten Aquavit, Leblon Cachaca, Pineapple Sage e zucchero di cocco) in omaggio al personaggio di Guido della Gherardesca, che passava la maggior parte del suo tempo nel giardino inglese che oggi porta il nome della sua famiglia. Passeggiando tra colline, fontane e alberi secolari, ancora oggi si respira lo spirito romantico che lo ha sempre contraddistinto.


Il Volterrano
Il Volterrano

Per i più audaci ecco infine il tridente dei cocktail ad alta gradazione alcolica. The Merry Widow (Bacardi Carta Blanca, Plantation 3 Stars, Mancino Vermouth Sakura, Chartreuse Verte, aceto di ananas), ideato a partire dalla storia di Costanza, una Medici grazie a cui la famiglia della Gherardesca si è potuta insediare in questo Palazzo, vivendoci per oltre trecento anni. Nonostante il marito Ugolino non le abbia potuto fare compagnia a lungo, la sua vita fu estremamente ricca di impegni, suddivisa tra due delle famiglie più potenti di Firenze. The Humanist (Tanqueray Ten, Acqua Bianca “The Maestro”, alghe) prende invece spunto da Alessandra Scala, figlia di Bartolomeo, conosciuta in tutta Firenze per la sua raffinata intelligenza e cultura, ma soprattutto per l’eccellente interpretazione dell’Elettra di Sofocle, che amava recitare davanti ai suoi ospiti proprio qui, tra i cortili del Palazzo. Quando tutto tace, a volte sentiamo ancora la sua voce. Infine The Bartender, un cammeo di Edoardo Sandri che interpreta sé stesso per allietare gli ospiti di un tempo ma soprattutto quelli d’oggi. A comporre il drink Michter’s Rye, Siete Misterios Doba Yej, Amaro Lucano Essentia, Vetz Aperitivo e Tropical Air.


L'Atrium Bar
L’Atrium Bar

«Come ogni anno, la nuova cocktail list rappresenta per noi un nuovo inizio: siamo curiosi di come la clientela locale e internazionale accoglierà questa selezione, alla quale accosteremo sempre il signature must have, il Vintage Negroni. Il nostro obiettivo è condividere una proposta di grande creatività che possa raccontare qualcosa di noi. È così che è nato questo compendio di storie di Palazzo, l’ennesima commedia fiorentina» ha aggiunto Tommaso Ondeggia, Bar Manager di Atrium Bar.

Proprio l’Atrium Bar è tra le soste consigliate anche da Eugenia Torelli nel capoluogo toscano. Per rileggere l’articolo clicca qui.

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