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Drink, arte e ispirazione, gli icon-bar di Milano in un calendario

Cleaf, azienda specializzata nelle superfici per l’interior design, celebra dodici locali milanesi che hanno fatto la storia, con le illustrazioni di Ray Oranges

Tutto inizia dal Negroni Sbagliato che, come dice il nome, ha origine da un errore. Nel 1972, il barman del Bar Basso sbaglia miscelazione, ma il risultato è sorprendentemente buono e il drink entra nella lista dei cocktail. Bar Basso è ancora oggi un punto di riferimento nella scena milanese e non solo, e ha il merito di aver “inventato”, grazie a quell’ingrediente sbagliato – lo spumante al posto del gin, che lo ha reso 100% italiano, perché all’epoca il gin era quasi esclusivamente d’importazione – un drink internazionale. Partendo da questa celebrazione, un’azienda che opera nel mondo dell’interior design ha preso spunto per realizzare un calendario particolarmente bello e particolarmente milanese. Si tratta di Cleaf, ha sede in Brianza (a Macherio) e fornisce pannelli nobilitati, laminati e bordi ai grandi nomi dell’arredo. Le illustrazioni sono di Ray Oranges, che ha utilizzato le finiture Cleaf per raffigurare, mese per mese, i dodici locali simbolo di un rito, quello dell’aperitivo, che Milano ha esportato nel mondo. Il legame tra il capoluogo lombardo e l’aperitivo è talmente consolidato da aver dato vita, lo scorso anno, al World Aperitivo Day, evento ideato da Federico Gordini (founder di Milano Wine Week) con tanto di Manifesto dell’Aperitivo. E quest’anno, dal 25 al 28 maggio, si replica con Aperitivo Festival.



Gennaio – LùBar

Il locale di via Palestro nasce dallo street food siciliano e lo si intuisce già dal nome, che non è solo un richiamo alla Trinacria: riprende infatti le iniziali dei fratelli Lucrezia, Lucilla e Ludovico Bonaccorsi, i quali iniziarono vendendo arancini (o arancine, non vogliamo far litigare palermitani e catanesi…) per le strade della città, fino ad arrivare nel nobile portico di Villa Reale, davanti ai giardini dove si trova la statua di Montanelli.



Febbraio – Giacomo Caffè

Da un ristorante toscano a un piccolo impero. Giacomo Bulleri ha vissuto tante vite, prima di lasciarci nel 2019, e ha visto la concretizzazione del suo sogno, arrivando ad aprire un ristorante ormai ultranovantenne nella sua Toscana, a Pietrasanta. Milano però è il suo regno e in piazza Duomo si trova il locale più prestigioso e panoramico di questa catena di fascia ultra premium: Giacomo Caffè Letterario, annoverato tra i caffè presenti nei più famosi musei al mondo – in questo caso, il museo di Palazzo Reale.



Marzo – Le Biciclette

Da questo art bar e bistrot è iniziata l’ascesa imprenditoriale di Ugo Fava, che oggi è anche a capo di Terrazza Triennale, Gūd Milano e molto altro. Le Biciclette nasce nel 1998 e deve il suo nome alla precedente destinazione della location che era, naturalmente, un negozio di bici. Tra i suoi signature cocktail, preparati dal bartender Alessio Miraglia, compare Tutt’el dì, in carta dal 2016.



Aprile – Un posto a Milano

Siamo a Cascina Cuccagna, un posto che potrebbe esserci solo a Milano, e infatti si chiama così. Lo chef è Nicola Cavallaro, la filosofia è quella del “chilometro vero” e il progetto è di Esterni, impresa culturale di placemaking che si occupa della trasformazione dei luoghi, creando valore culturale, sociale ed economico. Il “Posto” comprende il ristorante, la foresteria e il bar con una nutrita cocktail list.



Maggio – Bar Luce

Siamo nella nuova Milano, nello scalo di Porta Romana, scommessa vinta da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli che qui hanno basato la loro fondazione. Bar Luce è stato progettato dal regista americano Wes Anderson, nel 2015, e ricrea le atmosfere di un tipico caffè della vecchia Milano. È ospitato all’interno del primo edificio che i visitatori incontrano entrando alla Fondazione Prada.



Giugno – Bar Basso

Di questo bar abbiamo poco da aggiungere, se non che a più di 75 anni dalla fondazione continua a essere il baricentro della Milano dell’aperitivo e il luogo originale dove provare il Negroni Sbagliato. In lista compaiono più di 500 drink.



Luglio – Lacerba

Il nome del locale strizza l’occhio alla celebre rivista futurista Lacerba fondata nel 1913. Lo spirito del movimento artistico riecheggia nelle stampe, nelle fotografie e nei manifesti appesi alle pareti del ristorante ed è fonte di ispirazione per la bizzarra collezione di oggetti che si possono trovare al bar.



Agosto – Jamaica

La storia del Jamaica inizia in Brera nel 1911 ed è lunga la lista di avventori che hanno degustato i cocktail preparati dietro il suo bancone. Tra questi compaiono i nomi di Lucio Fontana, Salvatore Quasimodo, Allen Ginsberg, l’immancabile Hemingway, la “mitica” Anna Piaggi, Dario Fo, Dino Buzzati e pure Benito Mussolini.



Settembre – Rita

Fondato nel 2002, Rita si trova in via Fumagalli, sui Navigli, ed è stato completamente rivisto 14 anni dopo, con un restyling che ha messo al centro della scena il bancone di legno, come dovrebbe essere all’interno di ogni locale da mixology (ne abbiamo parlato in un articolo dedicato qui su Spirito Autoctono). Qui è stato inventato un cocktail imitatissimo, Gin Zen.



Ottobre – Ginrosa

Un altro locale storico milanese, in Galleria San Babila, famoso per il suo bitter al profumo di erbe. Qui dal 1820, quando si chiamava Bottiglieria Leone, è passato il mondo. Divenne celebre per uno speciale aperitivo, prodotto e imbottigliato al suo interno: il Costumè Canetta (fiori di assenzio distillati, alcool e vino bianco). Nel 1885 arriva Annunciata Bournè, passata alla storia anche come benefattrice, che prende in gestione il locale in galleria e dà vita al Bitter Ginrosa.



Novembre – Camparino

Nasce nel 1915, grazie a Davide Campari, che aprì il Camparino come “fratello minore” del Caffè Campari. Arredato in stile liberty, decorato da grandi maestri, era dotato di un sistema che garantiva un flusso continuo di acqua gassata direttamente dalle cantine: l’ideale per il Campari e soda sempre perfetto e refrigerato. Fu il ritrovo della Scapigliatura milanese e ha accompagnato la storia della città così come continua a fare oggi, tanto da meritare l’ingresso nella 50 World’s Best Bar, oltre a fare parte dell’associazione dei Locali Storici d’Italia.



Dicembre – Ceresio 7

La piscina al centro di tutto, con vista sulla nuova skyline di piazza Gae Aulenti. Dopo la nascita del locale voluto dai gemelli canadesi Dean e Dan Caten, in arte Dsquared2, Milano non è stata più la stessa, perché si tratta di un luogo esperienziale che ha tracciato un solco tra il prima e il dopo Ceresio 7. In cucina un maestro come Sironi, i cocktail (dopo il lungo regno di Miriello, poi passato al Mandarin Oriental) realizzati da un team consolidato.



 

Giornalista specializzato in economia della moda, del design e del food&beverage. Attualmente scrivo per Milano Finanza, Vogue Italia, Gambero Rosso, Gruppo Food, Corriere Vinicolo e altre testate italiane ed estere.

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