Trieste mercantile e artigiana negli spiriti di Piolo&Max

Il Piccolo Liquorificio Artigianale nasce nel 2002 e i due fondatori inventano distillati, infusioni e mix originali. Appunti di degustazione dalla Bottega Spiritosa.

Il Piccolo Liquorificio Artigianale Piolo&Max nasce nel 2002, ma l’amicizia tra Paolo Basolo (detto Piolo) e Massimiliano Zocchi (detto Max) risale a molti anni prima, quando entrambi collaboravano con aziende che lavoravano vini e affini con sede nel Porto Vecchio di Trieste.

La nostra città vanta una lunga tradizione nella lavorazione degli alcoli – sottolineano i due – di fatto una delle più grandi aziende italiane di liquori aveva sede proprio nella nostra città. Abbiamo voluto riprendere la tradizione della liquoristica, reinterpretandola con innovazione. Produrre liquori è stata una scommessa: ci siamo scoperti un po’ alchimisti e un po’ stilisti del bere”.

Perché per fare amari e distillati, liquori e vermouth da un lato c’è la necessità di sapere miscelare sapientemente gli ingredienti, dall’altro bisogna essere capaci di reinventare una lunga tradizione adattandola ai nuovi gusti. Anche se Max si occupa soprattutto della produzione e Paolo del marketing, in ogni nuovo prodotto c’è la firma di entrambi. “Siamo curiosi e ci piace sperimentare – raccontano – Abbiamo messo in infusione quasi tutte le spezie che si conoscono per capire che sapore avevano e non ci siamo spaventati davanti a nulla, nemmeno al sale nel cioccolato o ai semi del cumino dei prati. Per noi è fondamentale la scelta degli ingredienti che devono essere naturali, di alta qualità e se possibile biologici”.

Liquori, vermouth, l’amaro

Negli anni la produzione firmata Piolo&Max si è differenziata su più linee. I liquori ottenuti per infusione di erbe, l’Amaro di Erbe Trieste, il Vermut del Porto Vecchio e il Liquore DivinTerrano testimoniano le radici, “sono prodotti ad alta territorialità – rimarcano – e rispondono all’esigenza che


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