Spirito Autoctono a Vinoforum

A Vinoforum nuovi spunti per gustare pizza e distillati

Lievitati e distillati, sempre più pizzerie studiano e propongono nuovi abbinamenti. Non solo moda, ma una nuova attenzione alla qualità dell’offerta e alle proprietà digestive dei distillati moderni.  

Sono passate diverse settimane dalla nostra presenza all’ultima edizione di Vinòforum, un’esperienza composta di molte sfaccettature tutte diverse e sicuramente arricchenti per tutti, per noi che le abbiamo proposte e realizzate, ma anche per chi ci ha ascoltato e seguito per tutto il periodo.

Una vera scoperta è stata l’attenzione data alla nostra proposta di abbinamento tra la pizza di grandi autori e i distillati da piccole produzioni italiane. Nell’apposito Spazio Pizza, si sono alternati numerosi maestri dell’arte bianca (come Marzia Buzzanca e Jacopo Mercuro) che hanno fatto provare e degustare le loro interpretazione del più famoso disco di pasta del mondo al variegato pubblico della manifestazione. Spirito Autoctono, ovviamente, non poteva essere da meno. Infatti al termine di ogni serata abbiamo avuto l’arduo – ma piacevole – compito di selezionare, accostare e raccontare almeno due prodotti per ogni pizza tra amari, gin e liquori. 



Volcano Etna Rosé Gin (Sicilia)

Per tanti ospiti è stata una nuova esperienza, resa tale proprio perché ancora difficile trovare il giusto abbinamento “spiritoso” nelle pizzerie italiane, ancora in tanti locali del Paese i distillati sono relegati al momento del fine pasto. Ancora oggi – purtroppo – culturalmente siamo ancorati al pessimo binomio pizza e birra.  Retaggio, più che consuetudine, che arriva dritta dritta dal secondo dopo guerra. Va ricordato infatti che questa accoppiata gastronomica nasce quando le pizzerie non potevano – per legge – servire bevande che avessero una percentuale alcolica superiore all’otto per cento. Ecco che entra in campo la birra – Peroni per essere precisi -. Fresca e beverina. Il successivo boom economico ha fatto il resto.



Lemoncello Costa Dei Trabucchi (Abruzzo) 

Oggi è ormai una tradizione, una consuetudine quasi inconscia, una frase fatta per dare un appuntamento “pizza e birra questa sera?”. Ma se volessimo fare i conti con il nostro apparato digestivo, ben sappiamo come andrebbe a finire. Arsura, pesantezza, gonfiore e acidità che nulla hanno a che vedere con la qualità del lievitato o della birra stessa. Nell’abbinamento Pizza\Birra tutto ciò che accade appena varcata la soglia di casa, è causa solo ed esclusivamente dell’operosa quanto attenta attività dei lieviti ancora vivi della birra – ndr: avete presente quando la mamma versava la birra nella farina per preparare le frittelle? Ecco appunto – che fa da sponda e supporto ad ogni triangolo di pasta morsicato.

Nelle cinque serate di Vinoforum, abbiamo proposto una serie di prodotti, tutti artigianali, in perfetto equilibrio dal punto di vista gustativo, fieri rappresentanti del rispettivo territorio di provenienza e, – sopratutto – in grado di chiudere come la ciliegina sulla torta di una piacevole e bella serata di pizza e chiacchiere.

In collaborazione con i vari maestri pizzaioli che si sono susseguiti sul palco – sarebbe meglio dire al forno – abbiamo servito una selezione di Amari – dall’Amaro d’Abruzzo al Labaro Amaro Viola, passando per la Sardegna dell’Amaro Bomba Carta e la Calabria dell’amaro MZero, lasciando gli onori di casa direttamente ai loro produttori, pronti e disponibili a regalare segreti, consigli e curiosità.



Amaro Bomba Carta di Silvio Carta (Sardegna) \ MYCOAST Premium Gin di Officine Alkemiche (Campania)

Forse avremmo potuto osare di più, per esempio proponendo alcuni distillati, come l’ottimo Volcano Etna Rosé, quali attori principali di grandiosi gin & tonic, Re assoluto dei cocktail a un tutto pasto, sempre ottima e piacevole idea. Invece abbiamo preferito spalancare una finestra già aperta, sul mondo del limoncello e del mirto che negli ultimi anni hanno si consolidato il loro posto d’onore nel “fine pasto”, ma è altrettanto vero che – confessiamolo – ancora troppo spesso, questo posto è occupato da prodotti economici, squilibrati e frutto di sintesi industriale. Decisamente un’altro universo, neanche parallelo, da quanto degustato nello Spazio Pizza di Vinofoum



In effetti, inutile nascondersi, la nostra era una missione per conto della qualità, abbiamo avuto il privilegio, durante la manifestazione, di portare al tavolo prodotti e produttori che hanno raccontato la loro storia, la loro territorialità e soprattutto, il tanto lavoro che c’è dietro ad un prodotto italiano. Il nostro motto, bere bene, bere italiano ha acceso all’interno del Parco di Tor di Quinto a Roma, un faro non solo sui potenziali clienti, ma anche sulle molte pizzerie che stanno cominciando ad ampliare la proposta di liquori e distillati in carta. Sono sempre di più infatti i clienti che chiedono alternative alla birra o al vino durante il pasto, in tanti vogliono farsi guidare, altri sono decisamente preparati sulle novità del mercato, altri ancora hanno necessità di essere stuzzicati da menù e carte non esasperate ma ben organizzate. La strada è ancora lunga, ma qualcosa si muove con piacere e le giornate del Vinòforum ne sono state la prova. PC



 

Nasce astemio nel 1971 a Roma, ma già alla fine degli anni ’80 si appassiona alla creatività e al buon bere. Frequenta Accademia delle Belle Arti e in contemporanea sviluppa una passione vera e sincera per il Campari e il Gin (in tutte le sue declinazioni). Illustratore, fumettista, mangiatore e creativo. Scrive e collabora con varie testate giornalistiche da anni. Conoscitore delle varie dinamiche del food&beverage, ha sempre fame e sete.

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