Italia del Sud, un grande laboratorio “spiritoso”

La produzione e la bellezza dei distillati nazionali non è più solo appannaggio del nord Italia. Gin, bitter, liquori, vermouth di Lazio, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna sono veri capolavori, testimonianza dell’eterogeneità del Paese

Nei borghi antichi come nelle città, lungo coste battute dal vento tra spiagge attrezzate e riserve naturali o nell’intricato entroterra, tra distese di alberi e una natura senza compromessi, l’Italia del Sud si propone con un nuovo ruolo nell’offerta di distillati, vermouth, liquori e amari.

Non più solo vino, ma una crescita significativa di nuove aziende, nuovi progetti, nuove idee in materia di spirits e mixology grazie alle nuove generazioni, con una passione sempre più forte per la distillazione.

Antiche ricette, tradizioni orali, profumi, colori, le innumerevoli risorse del territorio, dalle erbe selvatiche alle piante aromatiche, e poi frutta, fiori, botaniche, ma anche i moderni impianti e un fermento di idee e di progetti, mostrano i tratti di una tendenza in crescita e avvalorata anche dai numeri.



Dal Lazio alla Calabria in viaggio tra distillati, liquori, infusi, amari antichi

In Italia, il settore fa registrare nell’ultimo triennio un trend di crescita del 25%, aziende di altissima qualità, capaci di trascinarti indietro nel tempo, di inebriarti tra le essenze di spezie e aromi, prima raccolti e poi miscelati.

Le roccaforti Veneto, Trentino, Lombardia e Piemonte cedono il passo a un Sud in fermento, sempre più presente nella distillazione con un interesse vivace, capace di tradursi in una nuova identità, autentica e multiforme. Ai liquori, ispirati a ricette e tradizioni famigliari, fa eco un comparto di distillazione che si muove dal Lazio con Bufalo Gin e Pallini, per raggiungere le coste abruzzesi con Jannamico, L. AB liquoreria Abruzzese, Liquid Basemant, Liquorificio 7579 e Somari. Anche la piccola Basilicata con FraNik, Galtieri Liquori e Millelire Spirits racconta il suo territorio, mentre la Calabria di Amaro Milone, Amaro Rupes, Codex01, Distilleria Caffo, MZero, Officina degli Infusi e Qual’Italy è, insieme a Sicilia e Sardegna, portatrice sana di felicità.

I distillati, i bitter, gli amari e i liquori tornano protagonisti del suggello conclusivo del fine pasto, tra materie prime di qualità e quell’atmosfera famigliare di pura tradizione italiana, segno tangibile del piacere dello stare insieme. Distillerie artigianali, alambicchi realizzati in rame e su misura, sistemi tradizionali a bagnomaria in alambicco discontinuo, metodi ancestrali tramandati di padre in figlio insieme a tecniche moderne, macerazioni, infusioni di bacche, erbe, frutti, fiori e radici svolte con cura subito dopo la raccolta per catturare gli aromi più freschi e per mantenere intatte tutte le proprietà organolettiche.

Ogni ingrediente è un piccolo laboratorio di gusto, un mosaico di campi rigogliosi, di boschi e specchi d’acqua. Etichette “pulite”, testimonianza dell’impegno nell’offrire solo prodotti di alta gamma, genuini e ben fatti, cento per cento made in Italy.



Il passato, il presente e il futuro

Bufalo gin nasce dal desiderio di rivalsa di un territorio: “l’Agropontino”. Per anni terra di tutti e nessuno, è stata in tempi antichi abitata da Latini, Volsci e Romani sotto la guida della dea Mater Matuta. Anche il ginepro ha cambiato le modalità d’uso. Oggi, infuso in alcol, sta tornando sulle tavole laziali e nella preparazione di cocktail usati come aperitivi e come digestivi a fine pasto. Qui esistono marchi storici il cui nome è legato a usanze e tradizioni del passato che, grazie a una gestione sapiente e oculata, sono riusciti a mantenere intatta nel tempo la loro fama e qualità. Pallini ne è un esempio, brand che ha raggiunto tutti gli angoli del paese e oggi si è sviluppato in modo importante anche all’estero.

In Cilento, terra antica baciata da un mare cristallino e una costa caratterizzata da un continuo susseguirsi di tratti sabbiosi e spiagge rocciose, scogliere e baie accessibili solo via mare, Fattorie Cilentane nasce come momento successivo dell’azienda agricola della stessa famiglia esistente da oltre 70 anni. Azienda giovane a conduzione biologica – coltiva direttamente tutti i suoi frutti -, ha sede in uno splendido casale risalente l’anno mille all’interno del Parco Nazionale Del Cilento. Il Limoncello, con il 60% di limoni provenienti da agricoltura biologica, è uno dei prodotti di eccellenza che conserva tutte le naturali caratteristiche del frutto. La prova della sua assoluta genuinità è la peculiare presenza di affioramenti degli olii essenziali del limone.

Gargano Dry Gin è un London dry gin artigianale pugliese di produzione naturale, grazie all’utilizzo di botaniche del territorio di Vico del Gargano e dell’oasi agrumaria di Rodi Garganico. Ideato dal bartender Riccardo Santovito con la collaborazione di Distillerie Subalpine e dell’aromatiere Alfredo la Cava, prevede che ginepro, origano, mandarino, ireos, zedoaria, maggiorana, coriandolo, alloro e rosmarino distillati dapprima singolarmente, vengano distillati ancora una seconda volta, a seguito dell’assemblaggio della ricetta con le giuste dosi. Il risultato è un gin fresco e profumato con un retrogusto balsamico e agrumato dal carattere mediterraneo, forte e deciso.



Anche la bella Calabria vanta una ormai radicata tradizione di distillerie, liquori e grappe aromatizzate con frutta o preparati con erbe che in prevalenza crescono spontaneamente nella regione. I liquori più apprezzati sono a base di anice, bacche di ginepro, bergamotto, cedro, limone, peperoncino, finocchio selvatico, liquirizia, mandarino e olive. La storia della distillazione calabrese è molto antica: furono le mura monasteriali nel 1775 i primi luoghi di produzione dell’acquavite. Dagli Annali di Statistica, 1893, risulta che nell’Ottocento le distillerie e le fabbriche di liquori fossero tante e sparse nei territori delle tre province. In quel periodo il primato nel campo della distillazione spettava però alla provincia di Reggio Calabria. Intorno al 1890 le fabbriche di “spirito”, erano 22; delle quali 20 classificate come fabbriche che «distillano materie vinose e vino», le restanti due come «distillerie agrarie».

Raccontare la Sicilia e la Sardegna dei distillati è come fare un viaggio dentro il loro paesaggio. La mente viene rapita da luoghi di assoluta bellezza, dai profumi e dalla conoscenza di culture millenaria. L’identità siciliana rivive prepotentemente attraverso nuovi progetti che rivelano un’offerta che va oltre il classico food&wine, coinvolgendo il vino DOC dell’Etna in un passaggio che attinge dal passato e resta ancorato alle risorse del territorio per incontrare l’arte della mixology.

Se il gin è il distillato che appartiene storicamente e culturalmente all’Inghilterra, alle pendici dell’Etna oggi trovano spazio nuove generazioni di distillatori. Volcano Gin di Alessandro Malfitana, Diego Pollicina Stefano Lo Giudice, è uno dei molti esempi di una passione accompagnata dal desiderio di innovazione. Nato da una passeggiata primaverile tra le sciare dell’Etna, è un gin omaggio al buon bere in un blend di diversi elementi e che racchiude l’energia di un territorio antico attraverso le sue botaniche: il ginepro, la ginestra, la nocciola, l’arancia amara. Il racconto dell’Etna si esprime anche nell’estetica ricercata nel design del vetro. Il tappo vera e propria opera d’arte in pietra lavica, è un piccolo gioiello dell’artigianato di Piedimonte Etneo realizzato al 95% da frammenti di lava vulcanica.

È la Sardegna disegnata dal vento e scaldata dal sole, a trionfare in tutto il mondo grazie a nomi come Silvio Carta, azienda storica fondata negli anni ’50 a Baratili San Pietro. Lo sguardo proiettato al futuro e l’amore per le proprie passioni si raccontano in nuovi e moderni assaggi. Mirto, London Dry Gin, Vermouth, i distillati tipici hanno tutti la stessa anima: profumano di ginepro, mirto e agrumi.

Master Sommelier Alma Ais, Esperto Assaggiatore Onav, Bartender di 1° livello Campari Academy. Caporedattore di Vendemmie Adnkronos Wine, scrivo di vino, cibo e viaggi per diverse testate tra cui la rivista cartacea James Magazine.

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