Dom Costa
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È morto il Re. Addio a Dom Costa

Con Drinkzionario, ha rivoluzionato – aggiornato… – il modo di raccontare il drink. Dom Costa, Domenico Costanzo da Vibo Valentia ma cittadino del Mondo, era un precursore, di quelli veri. Di quelli che fanno, poi raccontano. E lui raccontava. Condivideva le sue esperienze senza troppi condimenti. Dom era il Manuel Fantoni della mixology. Ti ammaliava, coinvolgente e immenso narratore come un “cargo battente bandiera liberiana”.

Ha viaggiato per tutta la vita, prima barman sulle navi da crociera, poi il ritorno in Italia con un suo locale ad Alassio, e poi ancora in viaggio con Velier come mixology manager.

Costa era un professionista grandioso, generoso, travolgente. Il suo, un pensiero, una filosofia colorata, ironica. Trasmessa in ognuna delle alchimie che creava e serviva. Il Messico, ultimo banco di studio con frequenti viaggi, assaggi e approfondimenti sul tema distillati a base di agave. Un nuovo appassionante capitolo dell’anima più divertente e concreta dell’intero settore. 

Dom era unico perché sapeva che il suo era un dono costruito viaggio per viaggio, lettura dopo lettura, conoscenza dopo conoscenza. La cultura e la visione d’insieme, il vero segreto.

Voleva bene, anzi, decisamente amava la vita e la coccolava con quell’attenzione maniacale a non prendersi mai troppo sul serio. Lascia un vuoto incolmabile, da domani in poi. Ma tutti possono gioire di quello che ha regalato a questo pazzo mondo sino a ieri.

Sardo per nascita, italiano per convinzione, battitore libero per natura. Giornalista e gastronomo, autore, ghost writer, avvocato mancato (per fortuna!) e cuoco mancato (ma c’è sempre tempo!). Vivo e “divoro” il mondo per passione prima che per professione. Quattro i punti deboli: le donne che bevono whisky, i cani, la Mamma e i “Paccheri alla Vittorio”. Poche cose mi irritano come “Gioco di consistenze”, rivisitazione, texture e splendida cornice! Un sogno nel cassetto: vedere “enogastronomia ” quale materia di studio nella scuola dell’obbligo… chissà, magari un giorno!

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