Aperitivo Festival, Milano celebra il momento tutto italiano

Happy hour addio. L’Italia punta sul termine “aperitivo” per esportare a livello mondiale non solo il buon bere, ma anche il concetto e lo stile di questo momento tutto italiano che storicamente è nato a Torino, si è sviluppato a Venezia e in tutto il Nordest, per poi trovare la propria capitale a Milano. Quella Milano che ha ospitato, dal 26 al 28 maggio, la prima edizione (dopo la numero zero del 2022) di Aperitivo Festival, inaugurando la tre giorni con la celebrazione del World Aperitivo Day (qui un precedente approfondimento di Spirito Autoctono).


La squadra di Aperitivo Festival
La squadra di Aperitivo Festival

Aperitivo Festival in casa e fuori casa

La giornata mondiale dell’aperitivo è stata festeggiata non solo nella sede dell’evento – Nhow in via Tortona, quella “Zona Tortona” conosciuta nel mondo perché qui è nato il più celebre dei Fuorisalone, quello del mobile – ma anche nei bar, nei locali di tendenza e nelle case, grazie alle partnership realizzate da Mww Group, organizzatore di Aperitivo Festival. Con Carrefour, è stata lanciata una promozione che ha permesso di portare nelle abitazioni degli italiani un kit per l’aperitivo domestico; con Fipe, Federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio, è scattata l’adesione del fuoricasa; con Coldiretti, Aperitivo Festival si è assicurato il coinvolgimento dei mercati di Campagna Amica, con i prodotti degli agricoltori abbinati a vini, birre e cocktail. Così l’Italia si è trasformata in una grande piazza per celebrare il “World Day” di quello che è stato definito da Carlo Cracco, lo chef presente come guest star all’inaugurazione con i colleghi Andrea Berton e Daniel Canzian, come: «Uno stato d’animo, un momento che va al di là degli orari prefissati». E che prevede, con il buon bere, un abbinamento al cibo di qualità.


Aperitivo Festival conferenza stampa
L’inaugurazione di Aperitivo Festival con Federico Gordini e gli chef Andrea Berton, Carlo Cracco e Daniel Canzian

Il dominio dello spritz

Il risultato della tre giorni di Aperitivo Festival è più che positivo, con oltre quattromila ingressi e un 30% di presenze estere. Al di là dei numeri, quel che conta per Milano è essersi appropriata di un rito che, secondo la ricerca svolta da Cga by Nic e presentata all’evento da Daniela Cardaciotto (business partner retailer di NielsenIQ), rappresenta per importanza la seconda occasione in assoluto di esperienza fuori-casa da parte degli italiani. Lo studio svela anche quali sono i cocktail preferiti nel momento dell’aperitivo: una classifica dominata dallo Spritz, che supera ampiamente il Bitter Spritz e il Gin Tonic, poi a seguire troviamo Negroni e Bellini. Considerando poi il peso delle bollicine italiane, Prosecco in particolare, durante l’aperitivo, appare evidente l’orientamento nettamente tricolore della domanda. E quando si beve italiano, a maggior ragione sarà il caso di proporre un abbinamento di cucina italiana. Un aspetto, quest’ultimo, su cui si è basata la formula stessa di Aperitivo Festival, con il coinvolgimento dei grandi consorzi di tutela, in primis quello del Parmigiano Reggiano e poi con il Prosciutto di Parma e la Mozzarella di Bufala Campana. «Finita con il Covid l’esperienza dei mega-buffet, è ripartita la cultura dell’abbinamento e su questa dobbiamo insistere, promuovendo nel mondo un pairing tra drink e food che parte da materie prime di altissimo livello, che non richiedono nemmeno una cucina troppo strutturata», ha affermato Federico Gordini, fondatore e presidente di MWW Group. E se Cracco ha affermato che il suo aperitivo abituale si limita a un calice di vino («Mi conforta e mi prepara al momento della cena, senza nessun abbinamento»), il collega Andrea Berton ha “confessato” pubblicamente la propria passione per il mojito: «Ho anche realizzato un dessert che si ispira al mio cocktail preferito. In genere, quando lo bevo con mia moglie, lo accompagno con la pizza». (Questi, invece, i tre cocktail ideati per ad Aperitivo Day dal nostro ambassador Gian Maria Ciardulli).


Aperitivo Festival 2023
Aperitivo Festival 2023

Patto tra Aperitivo Festival e Fiere di Parma

L’italianità dell’aperitivo ha spinto MWW Group a coinvolgere come partner, nella prima edizione del festival, alcuni dei marchi più importanti non solo della scena del buon bere, alcolico e analcolico – tra questi compaiono Amaro Camatti, Corona, il gruppo leader degli spirits Diageo, Lurisia, Malfy, Partesa, Sant’Orsola e Zonin – ma anche aziende del food come Flamigni, Poretti, Nio Cocktails, Terre d’Italia, Renzini, Antica Forneria di Recco e Caseificio La Cilentana. Tra le partnership istituzionali – oltre a Carrefour, Fipe, Coldiretti ed Epam – vanno segnalate quelle con Slow Wine, Fiere di ParmaIce Agenzia. Con quest’ultima, che ha portato al festival una selezione di esperti barman e mixologist riconosciuti a livello internazionale, si punta alla trasformazione dell’evento da nazionale a internazionale.

Il percorso di internazionalizzazione porterà Aperitivo Festival, nella prossima edizione, a Londra, New York, Hong Kong, Tokyo e Shanghai. Con Fiere di Parma, rappresentata nel giorno di inaugurazione dalla responsabile della comunicazione e dei progetti internazionali Marcella Pedroni, è stato fatto il grande annuncio: nel 2025 si terrà la prima edizione del fuorisalone dedicato al mondo del gusto a 360 gradi, dando vita a un evento che comprende il cibo, il vino, gli spirits e tutti gli altri ambiti che ruotano attorno alla fiera Tuttofood, recentemente acquisita dalla società parmense e confermata a Milano. Da segnalare la media partnership della nostra testata e il patrocinio di Federazione Italiana Cuochi.

Sviluppi in Italia e all’estero

«Siamo orgogliosi del grande successo di questa prima edizione di Aperitivo Festival», ha dichiarato in una nota Federico Gordini, presidente di Mww Group. «È la conferma che la direzione intrapresa sia quella giusta e che il percorso iniziato l’anno scorso con il World Aperitivo Day e la stesura del Manifesto dell’Aperitivo sia vincente e dal grandissimo potenziale. Era necessario che si creasse in Italia un grande progetto di valorizzazione dell’Aperitivo, uno dei più importanti riti dell’italianità. I numeri e i risultati di queste giornate ci hanno dato conferma della crescita di un progetto che, grazie al contributo di brand e istituzioni amiche, è destinato ad avere uno sviluppo molto importante in Italia e all’estero». 

Giornalista specializzato in economia della moda, del design e del food&beverage. Attualmente scrivo per Milano Finanza, Vogue Italia, Gambero Rosso, Gruppo Food, Corriere Vinicolo e altre testate italiane ed estere.

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