Il cocktail 101 di Simone Corsini

Simone Corsini firma il Cocktail book “101”

Una drink list esclusiva nata per celebrare la storia e lo stile dell’ hotel-icona del lungomare viareggino. È l’ultima “fatica” di Simone Corsini, tra i più riconosciuti protagonisti della mixology contemporanea e nuovo bar manager del Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, autore di una carta cocktail che vede il “101” come numero protagonista, filo conduttore nella grafica e nel concept delle otto proposte, di cui due analcoliche, servite al Bar del Piccolo e sulla Terrazza Maitò. 101 come gli anni del Principe, nato nel 1922, e come uno degli speciali dei cocktail in lista.


Simone Corsini con il Cocktail book 101
Simone Corsini con il Cocktail book 101

Proprio come un vero libro, il Cocktail book 101 di Simone Corsini si sfoglia come un volume pronto a svelare, attraverso le immagini dell’illustratrice Tiziana Ricci, le atmosfere tipicamente Liberty del Grand Hotel. L’oro e il blu sono i colori che fanno da sfondo ai tipici decori floreali e all’estetica Art Nouveau. Una figura femminile, simbolo delle tante dive che hanno abitato gli spazi del Principe, pagina dopo pagina, compie un viaggio all’interno degli ambienti più rappresentativi dell’hotel, dall’entrata fino ad arrivare al bar della terrazza panoramica: otto sequenze che Simone Corsini ha abbinato, anche con la scelta dei nomi, ad altrettante proposte di mixology.

«Amo creare i miei cocktail partendo da una storia da raccontare e da un’emozione da trasmettere – racconta Simone Corsini – La mia idea di mixology punta a reinterpretare i grandi classici, sempre in chiave moderna e sorprendente, giocando con i sentori, le sfumature di colore e la presentazione. In questa lista si esprime anche la mia passione per i cocktail analcolici, che credo debbano essere valorizzati quanto quelli alcolici».

Le proposte

E’ così che, visitando in un percorso immaginario le sale più simboliche dell’hotel, l’ingresso è affidato a Sliding Time, cocktail composto da cordiale tropicale a base di mango, cocco e ananas, bollicina Italiana e Select. L’atrio del Grand Hotel, impreziosito da una scultura floreale che dal soffitto dell’ultimo piano scende fino a terra, ha ispirato invece Next to me, un mix di Ketel One Vodka, frutti di bosco, acido critrico e Marendry bitter. L’intimità del Bar del Piccolo è racchiusa in Preludio, una variazione sulla Piña colada in cui l’ananas si ritrova però solo nell’estetica del bicchiere. All’interno ci sono rum, pesca, lime, Falernum, pepe etiope e il tocco speciale dello zenzero caramellato.


Il cocktail Next to Me
Il cocktail Next to Me

Si arriva così alla veranda, sede del ristorante due stelle Michelin Il Piccolo Principe, che si concentra in Immagination, un twist rinfrescante sul Paloma realizzato con succo di pompelmo rosa affumicato, Tequila Casamigos Blanco, succo di uva Verjus e sale al tartufo. Le atmosfere della Sala Cinese proseguono in Fluctuating: un Bloody Mary orientale che sorprende perché servito come un tè, nella teiera in ghisa e tazza. Qui, Mezcal e Amaro Montenegro si uniscono all’acqua di pomodoro e uno shrub all’Umami.


Il cocktail Immagination
Il cocktail Immagination

La camera numero 101, come gli anni del Grand Hotel Principe di Piemonte, regala il nome a un cocktail identitario, studiato per diventare un ricordo da portare a casa. 101 (nella foto di copertina) viene imbottigliato e servito ghiacciato. Un Negroni rivisitato, i cui ingredienti inneggiano alla toscanità: Amarancia Borsi, China Clementi, Gin arte e Botanico floreale, più una nota salata.

Sul rooftop, bordo piscina, lo sguardo si perde all’orizzonte. Il cocktail che ricrea questo mood è l’analcolico Lines, a base di succo tropicale, bitter e qualche foglia di menta. Infine, il panorama che si gode dal ristorante Maitò Viareggio, sempre all’ultimo piano, ha ispirato Oltremare, secondo analcolico della lista. Evocativo nel nome e nella presentazione, viene servito su un letto di sabbia e conchiglie e si compone di Tanqueray zero, succo di litchi, cordiale agrumato e Perrier.

Credit foto cocktail: Martino Dini

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