I personaggi del sigaro cubano – seconda parte

In questa rubrica, negli ultimi tempi abbiamo parlato del tabacco cubano, della sua produzione e della sua lavorazione. Dopo aver raccontato delle personalità che hanno fatto la storia dei brand cubani (l’articolo a questo link) oggi riportiamo altri cinque nomi che hanno lasciato un segno molto importante nel panorama “sigarofilo” cubano.

Zino Davidoff

Zino Davidoff nacque nel 1906 a Novgorod-Severskij, una piccola cittadina dell’Ucraina. Poco dopo la sua nascita la famiglia si trasferì a Kiev, città dove suo padre lavorò col tabacco fabbricando sigarette. Nel 1911 la situazione politica e i pogrom costrinsero la famiglia Davidoff ad emigrare per stabilirsi a Ginevra, in Svizzera, dove suo padre un anno dopo aprì un piccolo negozio per la vendita di sigarette e tabacco da pipa.

Il giovane Zino crebbe aiutando il padre nel lavoro, circondato dal tabacco, così nel 1926 fu per lui quasi naturale decidere di partire alla volta del Sud America per approfondire le proprie conoscenze alla fine del collegio. Inizialmente arrivò in Argentina, dove lavorò in piccole fabbriche di sigarette, per spostarsi poi in Brasile, dove incontrò il tabacco da sigaro, ma la tappa più significativa della sua esperienza fu Cuba, dove rimase due anni a lavorare e a conoscere il tabacco in modo ancora più approfondito, dal campo fino alla realizzazione delle miscele all’interno delle manifatture.


Zino Davidoff
Zino Davidoff

Nel 1930, al suo rientro a Ginevra, non ebbe dubbi: il suo futuro era ormai indissolubilmente legato ai sigari e alla lavorazione di quelle ampie e profumate foglie di tabaco negro cubano. Fin da subito Zino notò che il clima europeo era completamente diverso da quello in cui venivano realizzati e conservati i sigari a Cuba; perciò nel 1936 fece installare all’interno del nuovo negozio, sito in Rue de la Confédération e aperto assieme al padre, una cave dotata di un sistema di climatizzazione ideato per mantenere intatta la qualità dei sigari e migliorarne così anche la conservazione.

Nel 1947, a guerra conclusa, arrivò in Europa una delegazione cubana che contattò Zino per valutare la possibilità di realizzare una produzione speciale di sigari. Nacque così, durante una cena, l’idea della serie Chȃteaux, realizzata con i migliori tabacchi all’epoca disponibili e che si rifaceva ai grand cru francesi, da far produrre alla marca Hoyo de Monterrey. Quei sigari, tutti rigorosamente senza anilla, non vennero però posti all’interno delle belle scatole colorate che solitamente si trovavano a quel tempo, ma dentro cabinet di legno grezzo. L’originale intuizione di Zino Davidoff di dare ai sigari i nomi dei grandi vini francesi, si rivelò un’innovazione efficace per il mercato. Tutti i sigari della serie Chȃteau vennero commercializzati in SLB da 25 e da 50 sigari.


Zino Davidoff


Nel 1967 i responsabili di Cubatabaco proposero a Davidoff un accordo per produrre sigari sotto una nuova marca che portasse il suo nome. Zino accettò questo onore a condizione di poter supervisionare la filiera produttiva. Nel 1969 vennero alla luce i primi tre moduli realizzati dal marchio Davidoff, tutti realizzati all’interno della fabbrica El Laguito. I sigari Davidoff riscuotevano un enorme successo, con un aumento continuo delle richieste; tuttavia Zino iniziò a lamentarsi dei suoi sigari, nei quali riscontrava problemi di tiraggio e combustione non ottimale, il tutto a discapito dell’elevata qualità che fino ad allora aveva contraddistinto la manifattura della produzione Davidoff. Fu così che a Basilea, nel 1988, Zino Davidoff diede fuoco a circa 130.000 sigari per protesta, alla presenza di rappresentanti di Cubatabaco e di funzionari della dogana Svizzera.

I vari dissidi sempre più evidenti con Cubatabaco si conclusero nel 1991, con l’interruzione della produzione cubana del marchio Davidoff, con le parti che siglarono anche un patto di riservatezza e un accordo per smaltire le scorte rimanenti entro la fine del 1992. Successivamente la produzione venne trasferita in Repubblica Dominicana, ma questa è un’altra storia.

Alfred Dunhill

Alfred Dunhill si affacciò nel panorama del mondo dei sigari nel lontano 1907, quando aprì il primo negozio a Londra al n°30 di Duke Street in Mayfair. Il negozio era ben fornito e, oltre ai sigari cubani, aveva anche una vasta scelta di pipe e tabacchi da pipa.
Successivamente, visto il grande successo del primo negozio, Alfred Dunhill decise di aprirne un altro sempre a Londra, esattamente a Soho.

I clienti più famosi di Dunhill furono Sir Winston Churchill e Sua Maestà Re Giorgio VI, padre della Regina Elisabetta II d’Inghilterra, che lo nominò anche distributore ufficiale della Casa Reale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’edificio dove era ubicato il negozio di Dunhill fu distrutto, ma riaprì dopo la fine del conflitto e l’attività si espanse in tutto il mondo, con l’apertura di nuovi esercizi in Europa, negli Stati Uniti d’America, in Canada e in Asia. Nel 1970 Alfred Dunhill lanciò sul mercato una marca di puros cubani con il nome di “Don Alfredo”, che si aggiunse ai “Don Candido”, già presenti sul mercato da diversi anni.
Prima di creare un suo brand, Dunhill iniziò a vendere le migliori marche cubane quali Partagás, H. Upmann, La Corona, Cabañas, Belinda, Romeo y Julieta, El Rey del Mundo, Ramón Allones, Hoyo de Monterrey, Montecristo, Bolívar, Punch, Por Larrañaga e la Flor de Cuba. Questi erano sigari di produzione ordinaria, ma con una particolarità molto importante: appartenevano alla “Dunhill Seleccíon Suprema”.


Alfred Dunhill
Alfred Dunhill

La “Seleccíon Dunhill” aveva come obiettivo quello di scegliere il miglior tabacco cubano, rollato da esperti torcedores; i box ed i cabinet venduti nei negozi Dunhill erano di una qualità superiore rispetto agli altri sigari reperibili in commercio.

Verso la fine degli annii ’70 il brand Dunhill si era imposto di produrre esclusivamente sigari con il nome “Dunhill”.
L’obiettivo era quello di sostituire le tre marche allora presenti sul mercato, Don Aldredo, Don Candido e Flor del Punto con il brand Dunhill. La produzione dei sigari Dunhill non durò molto, infatti terminò nel 1991, quando il brand, dopo vari dissidi con il Governo cubano, trasferì la produzione sul suolo dominicano.

Alejandro Robaina

Spesso, su diversi giornali di settore e su vari blog, si è parlato della vita di Don Alejandro Robaina, grande veguero, famoso in tutto il mondo per la finca che produce, a detta di molti, le migliori foglie di capa per vestire i nostri amati puros.

La famiglia di Don Alejandro Robaina, proveniente dalle Isole Canarie, sbarcò a Cuba nel 1845 dove suo padre Maruto iniziò la coltivazione di foglie di tabacco. La sua finca è situata nella valle di Cuchillas de Barbacoa, nel cuore di San Luis della Vuelta Abajo e, come detto in precedenza, le cape prodotte sono considerate le migliori al mondo.

La nascita della marca Vegas Robaina è di recente costituzione e infatti Habanos S.A., l’ha presentata al mondo nel giugno del 1997 a Madrid in Spagna. Il suo brand ha avuto l’onore di vedere realizzate numerose produzioni esclusive quali humidor commemorativi, Edición Regional e altre release.


Don Alejandro Robaina
Don Alejandro Robaina

Nel 2002 per omaggiare il 5° Anniversario della marca, Habanos S.A. ha dedicato il IV Festival del Habano alla marca Vegas Robaina e, durante la cena di gala, oltre alla degustazione dell’Unicos, è stato distribuito ai partecipanti un sigaro rarissimo, un Don Alejandro recante, in aggiunta alla classica anilla della marca, l’anilla “Edicion Limitada 2001” e prodotto in soli 800 esemplari. Don Alejandro ci ha lasciati nel 2010, ma i suoi sigari ed i suoi tabacchi continueranno ad allietare le nostre fumate.

Eusebio Leal Spengler

Eusebio Leal Spengler è stato per tutti i cubani l’Historiador de l’Avana. Ha servito come storico municipale dell’Avana ed è stato direttore del progetto di restauro dell’Avana Vecchia. Sotto la sua supervisione, il centro storico della capitale è diventato patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1982. Ha anche scritto numerosi libri e condotto programmi radiofonici e televisivi che raccontavano la città e la sua storia.

Ha studiato presso l’Università dell’Avana, ottenendo un master in studi latinoamericani, caraibici e cubani e un dottorato in scienze storiche presso la stessa istituzione. Durante i suoi studi, leggeva nel piccolo museo gestito da Emilio Roig de Leushenring, al quale fu presentato nel 1962. Roig continuò ad essere mentore di Leal fino alla sua morte, nel 1964. Leal successe a Roig come storico della città dell’Avana nel 1967. Uno dei suoi primi compiti fu quello di rinnovare il Palacio de los Capitanes Generales, situato in Plaza de Armas. Il progetto richiese 11 anni per essere completato e, alla fine degli anni ’70, divenne il museo municipale e Leal fu nominato “primo direttore”. Con il sostegno di Fidel Castro, è stato in grado di realizzare il suo piano di ristrutturazione di 30 edifici a L’Havana.


Eusebio Leal Spengler
Eusebio Leal Spengler

Un premio onorario di Habanos è stato assegnato a Eusebio Leal Spengler durante la 21° edizione del Festival Habano, per il suo impegno nella diffusione della cultura cubana e per il difficile lavoro finalizzato al salvataggio dell’Avana, che ha festeggiato i suoi 500 anni di fondazione nel 2019. È stato responsabile, in quella stessa edizione del Festival Habano, della prima lezione del seminario internazionale a cui hanno partecipato circa 1000 persone da 60 paesi. Eusebio Leal Spengler è morto a L’Havana il 31 Luglio 2020.

José Castelar Cairo “Cueto”

José Castelar Cairo meglio conosciuto come “Cueto” nasce l’11 febbraio 1944 a Rancho Veloz provincia di Villa Clara. Proprio nella provincia di Villa Clara ha iniziato a lavorare nel mondo del sigaro.

Dopo cinque anni, si è trasferito a L’Avana, in una piccola fabbrica che produceva sigari per il consumo nazionale. Poi il trasferimento alla fabbrica Romeo Y Julieta ha decretato anche il suo passaggio tra il tabacco trinciato e la tripa (qui il nostro glossario dedicato al sigaro) a foglia larga.


José Castelar Cairo
José Castelar Cairo, conosciuto come Cueto

Cueto ha avuto l’onore di ricevere nel 2016 il “Premio Habano Comunicacíon” ed ha stabilito ben 5 Guinnes World Record per il sigaro più lungo al mondo: nel 2001 realizzò un sigaro lungo 11,04 metri; nel 2003 raggiunse i 14,86 metri, nel 2005 conseguì la misura di 20,41 metri, nel 2008, raddoppia la lunghezza arrivando a realizzare un sigaro di 45,38 metri.

Il quinto record è stato omologato il 4 maggio del 2011 nel corso della Fiera Internazionale del Turismo, conquistato da José arrotolando un sigaro di 81,80 metri, con un diametro di 4 centimetri e realizzato in 8 giorni con circa 90 kg di tabacco. L’ultimo incredibile record risale al 12 agosto 2016, il giorno prima del compleanno di Fidel Castro. Un sigaro lungo 90 metri dedicato ai 90 anni del Comandante Fidel Castro, realizzato all’interno dei saloni della Fortezza spagnola di San Carlos de La Cabaña, sopra la Bahía de La Habana.

Classe 1981, abruzzese di nascita ma piemontese d’adozione, dopo gli studi inizia a viaggiare per lavoro e scopre un mondo che lo coinvolgerà sempre di più. I primi articoli li scrive oltre 10 anni fa per hobby e ad oggi è il suo lavoro. Giornalista e blogger, appassionato e collezionista di sigari e memorabilia cubane dagli anni 2000, cura rubriche che spaziano dal collezionismo, alle degustazioni e al vintage, all’interno di diverse riviste, si interessa anche di spirits, bollicine e vini, ossia tutto quello che si può abbinare ad un buon sigaro.

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