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L’onda lunga del gin, nonostante tutto

L’onda lunga del gin è destinata a perdere vigore, la bolla si sgonfierà e la gin craze tornerà a normalizzarsi. Sono pronostici che da anni gli osservatori pronunciano su un distillato che è però ancora à la page, nonostante tutto.

Nonostante la gran massa di referenze, che potrebbero saturare il mercato e invece in qualche modo contribuiscono a incuriosire il pubblico dei ginlover, degli amanti della mixology, degli appassionati di alcol craft. Nonostante l’inflazione di nuovi progetti, l’impennata del conto terzi, la difficoltà ad emergere in una bottigliera affollata… il gin continua a trainare il segmento spirits made in Italy.

Le voci dei distillatori – con brand proprio e in conto terzi – presenti a Distillo Expo confermano questo rapporto consolidato con il territorio, che gode della spinta identitaria del gin.

Nel frattempo al salone delle tecnologie per la distillazione si parla anche di rum, di lieviti e di enzimi, di packaging e bottiglie, di macchine utilizzate dietro il bancone dai bartender.

Ascolta il podcast del secondo giorno di Distillo Expo con Marco Bertoncini di Mosaico Spirits, Stefano Arsuffi di Distilleria Orobica Autonoma, Alessandro Pasquinucci di Manifattura Italiana Spiriti, Alessandro Zaghi di ZonaB, Alessandro Tonoli di Berlin Packaging, Anna Rufino di Officine Alkemiche, Veronica Gettaz di Savio, Elena Fossati di Lallemand Distillati, Marta D’Adamo di Büchi.

Ascolta “GR Distillo – Day 2” su Spreaker.

 

Dopo qualche divagazione tra Nietzsche e Wittgenstein, è tornato a Epicuro. E così scrive di vino, sapori e spirits, di viaggi, di teatro e danza. Veneziano, fa base a Praga. Ama il whisky scozzese e le Dolomiti.

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