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Toschi, dalla ciliegia al Consorzio del Nocino di Modena

Nata nel Dopoguerra dalla voglia di mettersi in gioco e rimboccarsi le maniche, Toschi Vignola è da ottobre 2022 Marchio Storico di Interesse Nazionale. Un riconoscimento dovuto, per un brand che dal 1945 intreccia la propria storia con quella del territorio Modenese e di tutta Italia, inserendosi nell’immaginario collettivo di milioni di consumatori. Tra le sinergie attivate dall’azienda nel corso della propria evoluzione, anche quella con un altro grande nome modenese come Ferrari, per una realtà che è ancora oggi condotta dalla famiglia che le ha dato i natali. Dopo la partenza con la frutta sotto spirito, la produzione si è ampliata verso sciroppi, Nocino – ancora oggi un caposaldo, soprattutto nella versione Riserva – e molto altro, oltre a entrare recentemente nel mondo della mixology.

Toschi dagli albori alla ribalta

In principio fu la frutta e, in particolare, le ciliegie. Un abbondante raccolto nel 1945 colse impreparato un territorio che si stava a poco a poco riprendendo dalla guerra. La mancanza di trasporti e reti di vendita capaci di distribuire la frutta l’avrebbe condannata all’inutilizzo e allo spreco, così i fratelli Giancarlo e Lanfranco Toschi decidono di trovare alle ciliegie un impiego “spiritoso”. Nascono in questo modo le ciliegie sotto spirito Toschi, con il caratteristico vaso in ceramica che ancora oggi resta un simbolo, e nasce anche la Susetta, storica acquavite di prugna. Tra le collaborazioni più importanti quella con Ferrari, con cui nel ’53 viene lanciato un progetto in co-marketing, ovvero un modellino di Ferrari, che si apre svelando al proprio interno tre liquori Toschi. Oggi un pezzo di antiquariato, ricercatissimo dai collezionisti.


Il vaso in ceramica di Toschi
Il vaso in ceramica di Toschi

Negli anni ’60 l’azienda si sposta nell’attuale sede di Savignano sul Panaro (MO) e in quegli anni nascono la linea Frutta Spiritosa e il Nocino di Modena che, ancora oggi, è uno dei prodotti di fascia più elevata per la realtà modenese, destinatario di un’attenzione speciale. «Uno dei sogni nel cassetto, riguarda il Nocino di Modena, di cui siamo da sempre produttori – afferma Stefano Toschi, ceo dell’azienda di famiglia – Stiamo cercando di esplorare e di creare un consorzio per il nocino di Modena. Vediamo se riusciremo in questa avventura».


Il Nocino di Toschi
Il Nocino di Toschi

Toschi tra mercati, mixology e tendenze no-low

Negli anni crescono le referenze e cresce anche il mercato, tanto che oggi il brand Toschi raggiunge oltre 70 paesi nel mondo. «Facciamo il 65% del nostro fatturato su mercato export – dice Stefano ToschiLe piazze principali per gli spirits in Europa sono Germania e Francia, poi il mercato statunitense, che è il più importante per noi. Si sta poi crescendo sempre di più in Asia».
Oggi tra gli ambiti in maggior crescita c’è quello della mixology, che intreccia anche il trend del no e low alcohol. «Toschi storicamente produce liquori e principalmente liquori tradizionali italiani. Il nostro obiettivo, per quanto riguarda la parte dedicata al mondo spirits, è cercare di portare questi prodotti in mixology», spiega Stefano Toschi. «Una delle ultime cose che abbiamo fatto è stata portare un prodotto tradizionalissimo come il Nocino di Modena nel mondo della miscelazione. Abbiamo così lanciato una collaborazione con Nio Cocktail per drink già pronti e realizzato un co-pack in cui proponiamo questo prodotto come ingrediente. Cerchiamo poi di spingere in questo campo anche i nostri prodotti low-sugar». Riguardo gli ingredienti per drink a bassa gradazione o analcolici, Toschi rileva un crescente interesse. «Sempre più bar e ristoranti in Italia e nel mondo, oltre alla cocktail list classica, hanno una mocktail list. Questo ambito lo tocchiamo con la parte sciroppi e per quanto riguarda i cosiddetti liquori “alcohol free” non escludo che l’azienda intraprenda nuove avventure. Stiamo valutando e osservando il mercato», aggiunge.

Il premio Ciliegia D’Oro

Per valorizzare il territorio e in particolare le personalità che lo fanno grande, nel 1981 viene istituito il Premio Ciliegia D’Oro, sostenuto da Toschi Vignola e assegnato ogni primavera nell’ambito della Festa dei Ciliegi in Fiore. Destinatari del riconoscimento, i personaggi di origini emiliano-modenesi, che si sono distinti in campo nazionale nel settore sociale, culturale, imprenditoriale, sportivo e umanitario. Quest’anno ha ricevuto il premio Rita Cucchiara, ingegnere elettronico e informatico e docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che si occupa di ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale. Tra i vincitori delle passate edizioni, nomi come Luciano Pavarotti, Enzo Ferrari, Luca Toni, Valerio Massimo Manfredi, Anna Molinari, Luca Cordero di Montezemolo e Massimo Bottura, oltre a Piero Ferrari, vicepresidente della celebre casa automobilistica.

Casa Toschi, nuovo hub di formazione e informazione

Inaugurato il 29 marzo a pochi passi dallo storico stabilimento Toschi Vignola, Casa Toschi è uno spazio multifunzionale di 160 metri quadrati, che ospita un punto vendita, un’area dedicata al gelato – altro campo di specializzazione aziendale – una alla degustazione e un bancone bar, realizzati all’interno di un edificio storico che precedentemente ospitava un ristorante tradizionale della zona. Dagli incontri di formazione della rete vendita alle food experience per il pubblico, dalle masterclass fino agli eventi, Casa Toschi vuole essere anche un polo attrattivo per il turismo del territorio modenese.


Casa Toschi
Casa Toschi

«Il nostro obiettivo è di stringere partnership con agenzie, enti turistici e tour operator che possano intercettare i flussi turistici anche a livello internazionale – spiega Massimo Toschi, presidente di Toschi Vignola – Siamo convinti che la tradizione sia un valore prezioso, ma crediamo anche che sia importante aprire le porte alla modernità e all’innovazione. Siamo sicuri che Casa Toschi rappresenterà una vera e propria meta per chi ama la cultura del buon cibo made in Italy, la convivialità e il piacere di scoprire nuove idee».

Radici toscane tra Mugello e Chianti, adottata in Veneto tra ombre e bacari. Ha il naso sul vino da quando lo ha tolto dai libri (forse le cose si sono anche un po’ intrecciate…) e un passato tra voli intercontinentali, valigiate di bottiglie, Paesi asiatici e degustazioni. Diplomata Ais, approda alla comunicazione come ufficio stampa e poi nella redazione di VinoNews24.it. Viaggia, assaggia, scrive, ascolta molto e parla quando serve (svariate lingue).

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