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Beccaro, risorge grazie ai nipoti una delle aziende del Carosello

C’era una volta la Fratelli Beccaro, oggi Cugini Beccaro, impresa di famiglia rifondata da 4 cugini che ha fatto del passato e della tradizione il futuro di domani

Ieri erano Piero, Dodo e Gin, la Fratelli Beccaro, radici solide in quel Piemonte di Acqui Terme dove, con passione e lungimiranza, hanno lavorato alla propria impresa fino alla fine degli anni ’80. Ma anche la Sicilia di Marsala con progetti diversi associati sempre a tanta qualità e packaging futuristi. Un’identità forte e affidabile che ha permesso ai loro prodotti, alcolici, liquori e distillati, di avere grande successo grazie alla condivisione, a momenti di convivialità e buonumore. Ma anche grazie alle reclame che negli anni ’70 pubblicizzavano all’interno del celebre Carosello le curiose bottiglie in vetro colorato a forma di maracas.

Oggi l’azienda ricomincia con Isabella, Francesco, Pietro e Mattia, cugini e nipoti di due dei fratelli Beccaro, Gin e Dodo, cresciuti nel racconto di storie, ricette, aneddoti di famiglia e tornati a dare lustro al nome, con il nuovo progetto Cugini Beccaro. La nostra intervista a Mattia Beccaro.


Foto d'epoca del furgoncino dei Fratelli Beccaro
Foto d’epoca del furgoncino dei Fratelli Beccaro

La Fratelli Beccaro di ieri, il Carosello e la Cremidea…

«È una storia lunga che risale a due secoli fa, proseguita fino alla fine degli anni ‘80. Ad Acqui Terme la famiglia Beccaro era inizialmente commerciante di vino. Solo in seguito i nostri nonni decisero di intraprendere l’attività di produzione di liquori e alcolici, in particolare creme liquorose dolci in una serie infinita di gusti (caffè, banana, ciliegia, vaniglia, cioccolato) in packaging curiosi divenuti successivamente molto famosi, come le bottiglie di Liquore Cremidea a forma di maracas pubblicizzate anche negli spot del Carosello. Molto amato dai bambini, andava in onda dalle 20.50 alle 21.00 sulla rete principale e consisteva in una serie di filmati seguiti da messaggi pubblicitari. Come la serie “Ti va l’idea?” sul Liquore Cremidea – Marsala all’uovo. Il titolo dell’episodio era “Dire la verità”, era il 1971».

Oggi Cugini Beccaro. Che cosa vi ha spinto a ripartire?

«Abbiamo ritrovato in un baule le vecchie ricette dei nonni, nel frattempo a Marsala avevo ripreso i contatti con Cantine Bianchi con cui i nonni avevano lavorato per la produzione vinicola. Sia ad Acqui Terme che in Sicilia, il ricordo dell’azienda Beccaro è molto forte, ma soprattutto molto positivo. Così nell’ottobre del 2020 abbiamo deciso di ripartire. A gennaio 2021 io, Francesco, Pietro e Isabella abbiamo fondato la nuova Cugini Beccaro con sede legale ad Acqui terme, proprio come la vecchia attività».


I Cugini Beccaro. Ai lati, nell'immagine, due bottiglie storiche di liquori Cremidea Beccaro.
I Cugini Beccaro. Ai lati, nell’immagine, due bottiglie storiche di liquori Cremidea Beccaro.

Quali sono oggi i vostri prodotti?

«Gin, Vermouth e Bitter. Partiamo e ripartiamo con tre dei nostri prodotti preferiti. Un migliaio di bottiglie circa, 300 per ogni etichetta. Una produzione che al momento è conto terzi, ma contiamo di strutturarci al più presto. Al momento ci stiamo concentrando sulla commercializzazione e sul posizionamento dei nostri prodotti che ad oggi sono presenti in Liguria con Genova e Albenga, il Basso Piemonte, Torino e Milano».

In che cosa vi differenziate?

«Il nostro gin, Nonno Gin, è diverso, ce lo dicono in tanti. È un blend di quattro diverse distillazioni di ginepro, eucalipto come botanica principale, spezie, agrumi (arancia amara e dolce), semi e foglie, cannella, zenzero, menta oltre alla vinaccia di Brachetto. Anche Menebit Bitter è piuttosto atipico con la sua nota di zenzero piccante e la sua dolcezza che in miscelazione lo lascia morbido e fresco. La base amaricante data dalla radice di genziana, china, fiori di assenzio e legno di quassio, è ravvivata dalla freschezza degli agrumi, dal melograno, spezie e cardamomo. Menebit Bitter è classico ma mai scontato, e sta bene con tutto. Il Vermouth, Dodo, è ricco di erbe mediterranee, spezie dolci e agrumi provenienti dall’Italia. China, rabarbaro, genziana e camomilla hanno invece provenienze esotiche. L’aggiunta di vino Cortese del Monferrato e Brachetto regala quella leggera nota di frutti rossi, una punta di dolcezza che esalta il bere nella sua interezza».


Il Nonno Gin dei Cugini Beccaro
Il Nonno Gin dei Cugini Beccaro

Nomi curiosi Menebit Bitter, Nonno Gin, Dodo Vermouth

«Sono nomi che sanno di famiglia, storie pazze come Dodo Vermouth ispirato a nonno Dodo. Il suo animo esploratore e i suoi racconti sono l’essenza di questo vermouth fatto di spezie che arrivano da lontano, ma che ha allo stesso tempo hanno il calore di casa. Un animo tutto italiano con profumi e sapori del mondo. Nonno Gin, lo dovete immaginare con capelli grigi e brillantina, attento a raccontarci le piante del suo giardino. Per ogni foglia o fiore nonno Gin diceva il nome e Isabella lo scriveva sul quaderno. Menebit era il cane dei nonni. Il bitter è come lui, buono e sta bene con tutti».

Qualche piccolo aneddoto?

«Il nostro logo, per esempio, nasce da una storia curiosa. L’azienda dei nonni aveva come marchio un’aquila, il simbolo di Acqui Terme. Non ci piaceva, volevamo cambiarla. Così ci è venuta in menta una delle tante storie di famiglia, di quanto uno dei nonni nei lontani anni ‘70 andò in Venezuela con la nonna che al mercato di Caracas decise di comprare un tucano, vero, con l’intenzione di portarlo in Italia. Controlli aeroportuali superati, qualche colpo di tosse per coprire i movimenti del passeggero abusivo infilato in una scatola di scarpe, e la nonna completamente innamorata, al punto di decidere di tenerlo con sé. Il tucano per noi simboleggia proprio questo: racconti condivisi, le storie che nasceranno davanti a un Negroni Beccaro, la nuova storia che stiamo scrivendo».


Il Dodo Vermouth dei Cugini Beccaro
Il Dodo Vermouth dei Cugini Beccaro

Come sfidate un mercato che sta diventando sempre più complesso, ampio e variegato?

«La concorrenza è davvero agguerrita (ride, ndr). Vado in giro tra i locali armato di valigetta con Gin, Bitter e Vermouth raccontando la nuova e la vecchia storia di famiglia, la Cugini Beccaro, non più Fratelli Beccaro, quella che dallo scorso anno abbiamo scelto di scrivere. Oggi la qualità del prodotto e lo storytelling contano moltissimo».

Che cosa vi frulla per la testa?

«Ampliare la gamma, completarla rispolverando qualche prodotto storico da riadattare, produrre in proprio, crescere sul mercato. Vogliamo essere il simbolo del cambiamento positivo, vogliamo costruire momenti che favoriscano le buone idee».


Il Menebit Bitter dei Cugini Beccaro
Il Menebit Bitter dei Cugini Beccaro

 

Master Sommelier Alma Ais, Esperto Assaggiatore Onav, Bartender di 1° livello Campari Academy. Caporedattore di Vendemmie Adnkronos Wine, scrivo di vino, cibo e viaggi per diverse testate tra cui la rivista cartacea James Magazine.

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