Toscano Senza Nome & Grappa Anfora Marzadro

In questo nuovo appuntamento per la rubrica Cigar Social Club sono tornato a degustare un sigaro Kentucky e nello specifico, una novità presentata poco tempo fa, il Toscano Senza Nome. In abbinamento, ho selezionato una grappa molto interessante della Distilleria Marzadro, la Grappa Anfora. Questo abbinamento si può definire sicuramente per “similitudine”.

Il Sigaro


Senza Nome

Manifatture Sigaro Toscano

Il Toscano Senza Nome è un sigaro misterioso, il cui nome verrà rilasciato dai veri amanti del tabacco Kentucky: i consumatori. Il sigaro è avvolto da una fascia Kentucky italiana fermentata, frutto di un’innovazione esclusiva di Manifatture Sigaro Toscano. Una fascia dal colore scuro e uniforme, setosa al tatto e che rispecchia il duro lavoro dei coltivatori della Valtiberina.
Il filler nasce invece da una scrupolosa selezione di tabacchi nordamericani di grado medio – scelte tra le foglie mediane e apicali della pianta del Kentucky – a cui viene associata una porzione di tabacco della zona di Pontecorvo (FR), scelto tra le foglie apicali di impatto più intenso per creare un blend equilibrato ma persistente.
La stagionatura infine, pensata per donare al sigaro una fumabilità ottimale, consiste in un riposo non inferiore ai 10 mesi nelle celle della Manifattura di Lucca.

Il sigaro Toscano “Senza Nome” a prima vista si presenta con una fascia scura, luminosa e dai toni bruni. Al tatto si presenta oleosa ed uniforme. A crudo si avvertono frutta secca e spezie dolci.

Nel primo terzo si evidenzia una forza media e si avvertono frutta secca, terra e spezie dolci.

Nel secondo terzo il sigaro mantiene una forza ben bilanciata e si avvertono note tostate, frutta secca e terra in prevalenza.

Nel finale il sigaro prosegue con aromi tostati, legno, terra e una forza ben sostenuta. L’evoluzione è dinamica e gli aromi percepiti risultano fini.

Il Distillato


Grappa Anfora

Marzadro

Morbidezza, gusto rotondo e aroma avvolgente. Sono queste le qualità di Anfora, la grappa firmata Marzadro che porta con sé tutte le qualità del distillato invecchiato, con la particolarità che il riposo in questo caso non avviene in botte ma, per l’appunto, in anfora. Una nuova tecnica che utilizza uno dei contenitori più antichi conosciuti dall’uomo, vasi in terracotta utili per trasportare e conservare vino, olio, miele e altri generi alimentari.

Le anfore scelte sono un blend di creta e argilla, materiali che giungono da Montelupo Fiorentino e da Impruneta (FI), località toscane note fin dal Medioevo per la lavorazione e l’artigianato di ceramiche e terracotta. Una tecnica innovativa per i distillati che la Marzadro ha voluto sperimentare, ottenendo eccellenti risultati: la micro ossigenazione, doppia rispetto a quella che avviene con l’uso della botte, arricchisce la grappa in eleganza e morbidezza, regalando così le caratteristiche dell’invecchiamento senza il classico gusto dato dal legno.

Anfora è distillata a partire da un blend di vinacce provenienti da vitigni autoctoni trentini: 80% uve a bacca scura Teroldego, Marzemino e Merlot; 20% uve a bacca bianca Chardonnay, Müller Thurgau e Moscato, che le conferiscono profumi e sapori tipici e inconfondibili di questo territorio.

Nel calice si presenta limpida e cristallina. Al naso emergono intensi aromi di fiori bianchi, violetta e frutta, mentre al sorso risulta calda ed avvolgente, morbida, di ottimo equilibro, con una lunga persistenza.

Classe 1981, abruzzese di nascita ma piemontese d’adozione, dopo gli studi inizia a viaggiare per lavoro e scopre un mondo che lo coinvolgerà sempre di più. I primi articoli li scrive oltre 10 anni fa per hobby e ad oggi è il suo lavoro. Giornalista e blogger, appassionato e collezionista di sigari e memorabilia cubane dagli anni 2000, cura rubriche che spaziano dal collezionismo, alle degustazioni e al vintage, all’interno di diverse riviste, si interessa anche di spirits, bollicine e vini, ossia tutto quello che si può abbinare ad un buon sigaro.

Potrebbero interessarti