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Come degustare un sigaro – conservazione, preparazione e metodi di accensione

Il rituale della fumata spiegato nel dettaglio, per capire come degustare e apprezzare le caratteristiche di questi sofisticati manufatti in tabacco, frutto di tradizioni secolari ed esperienza artigiana

Ogni volta che vogliamo dedicare del tempo a una fumata, la prima cosa da fare è, ovviamente, scegliere il sigaro.

Iniziamo con due indicazioni fondamentali: i sigari devono essere acquistati presso i rivenditori autorizzati e – molto importante – è necessario rispettare tutti i criteri per una corretta conservazione del manufatto, così da avere sigari “pronti per essere fumati”. In particolare, è importante che non siano troppo freschi, per evitare di fumare un sigaro in fermentazione. Se si decide di fumare un sigaro cubano, ad esempio, sul retro della scatola possiamo verificare mese e anno di produzione. Personalmente, sconsiglio di fumare sigari con meno di tre mesi tra la data di produzione e la data di acquisto.
Inoltre, quando si sceglia, bisogna sempre controllare – se possibile – l’integrità del sigaro. Non deve risultare né troppo secco né troppo umido, fattori che influirebbero negativamente nel corso della fumata.

Un consiglio molto importante che mi sento di dare è che, prima di scegliere un sigaro, bisogna sapere quanto tempo si ha a disposizione per la fumata, al fine di scegliere il modulo idoneo. Di moduli – e cioè di sigari – esistono moltissimi formati diversi (ne parleremo prossimamente tra queste pagine), che si distinguono per lunghezza, diametro e forma.

In caso di dubbi sulla terminologia utilizzata, prima di proseguire nella lettura vi consiglio di dare un’occhiata al nostro Mini-glossario della fumata, così da orientarvi nel linguaggio di questo affascinante mondo. Lo aggiorneremo continuamente.



Un esempio di humidor

La preparazione del sigaro

Dopo aver scelto il nostro sigaro, il primo passo sicuramente è la fase del taglio della testa, per il quale comunemente si usa una ghigliottina bi-lama. Detta così suona un po’ spietato, ma non c’è da spaventarsi, si tratta semplicemente di un attrezzo fatto appositamente per tagliare i sigari, il cui nome è dovuto alla forma e al sistema di taglio.
Esistono diversi tipi di ghigliottina bi-lama in commercio e, se siete dei neofiti, vi consiglio di procurarvene una con un lato chiuso, che permette di tagliare la porzione esatta di sigaro. Gli appassionati solitamente utilizzano anche altri strumenti, come la forbice per sigari o il puncher, che non taglia ma crea un foro al centro della testa sigaro.
La differenza nella scelta del taglio consiste sostanzialmente nel volume di fumo che si vuole portare in bocca.



I diversi metodi di accensione del sigaro

Dopo aver tagliato il sigaro, passiamo all’accensione. Anche per questa operazione esistono diversi sistemi, tra cui la fiamma dolce, la fiamma rigida e i listelli di cedro.

Il più comune al giorno d’oggi è la fiamma rigida, che viene definita “antivento”. Grazie al suo getto continuo infatti, non viene influenzata dagli agenti atmosferici e facilita l’accensione del sigaro.

La fiamma dolce invece, è la più consigliata perché non scalda troppo il sigaro e si utilizza in ambiente chiuso, altrimenti si rischierebbe di non accendere correttamente il manufatto. Per rendere l’accensione omogenea, basta ruotare il sigaro su se stesso. La fiamma dolce è quella dei comuni accendini, ma ovviamente per gli appassionati si possono trovare anche accendini di pregio, dal valore di diverse centinaia di euro.

Infine, il listello di cedro è indicato per fumatori esperti poiché, se non si ha praticità, si rischia di bruciare e annerire buona parte del sigaro. Per ottenere un listello basta utilizzare i fogli di cedro normalmente inclusi nelle confezioni per dividere o ricoprire i sigari. Spezzandoli, si ottengono i listelli per accendere i manufatti. Questo strumento fornisce una fiamma dolce e di solito viene utilizzato in locali dedicati alla fumata, in cui è presente un Cigar Service con una persona incaricata dell’accensione dei sigari per i clienti.

Importante: qualunque sia il metodo utilizzato, è sconsigliato inspirare aria con la bocca nel corso dell’accensione, in quanto la temperatura interna del sigaro risulterebbe elevata ed andrebbe a influire sul gusto della fumata.



Un esempio di ghigliottina bi-lama e accendino a fiamma rigida

 


Il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno
Questo articolo si prefigge di diffondere la cultura per il fumo lento, senza alcuna induzione all’uso del tabacco


 

Classe 1981, abruzzese di nascita ma piemontese d’adozione, dopo gli studi inizia a viaggiare per lavoro e scopre un mondo che lo coinvolgerà sempre di più. I primi articoli li scrive oltre 10 anni fa per hobby e ad oggi è il suo lavoro. Giornalista e blogger, appassionato e collezionista di sigari e memorabilia cubane dagli anni 2000, cura rubriche che spaziano dal collezionismo, alle degustazioni e al vintage, all’interno di diverse riviste, si interessa anche di spirits, bollicine e vini, ossia tutto quello che si può abbinare ad un buon sigaro.

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