/

Carta dei distillati al ristorante, come crearla e renderla un punto di forza

Pratica, chiara e accattivante. Come ogni proposta che si rispetti, anche la carta dei distillati va redatta nel giusto modo. L’obiettivo? Valorizzazione del prodotto e identità per il locale

L’offerta di un ristorante è il suo biglietto da visita, la carta d’identità che ne attesta la personalità, i valori, e la caratteristica che gli permette di distinguersi nel vasto e sempre più ricco mondo della somministrazione. Se per un lungo periodo di tempo si è pensato che la proposta food and wine fosse l’unico tratto distintivo di un locale, oggi – per fortuna – le cose stanno cambiando e sempre più consapevolmente, molti ristoratori vanno ad arricchire la propria selezione di prodotti, creando sempre più profonde e ricercate carte dei distillati.

Questo fenomeno – se così lo si può chiamare – non è casuale, ma risponde perfettamente a quell’esigenza che tante attività stanno manifestando, cioè quella di distinguersi e creare un luogo dove il cliente è sì un ospite e la sua cena un puro momento di svago e di ricreazione, ma anche un’occasione durante la quale può approfondire e divertirsi, scoprendo nuovi prodotti e nuovi orizzonti del gusto. Dopo tutto quando si parla di distillati, amari e liquori si parla di prodotti estremamente strategici, conviviali e centrali per la cultura enogastronomica. La loro presenza in una carta rende nettamente più competitiva la proposta dell’attività.



Come si realizza una carta dei distillati

La carta dei distillati come il menu e la carta vini presenta una fotografia ben precisa del locale definendo un po’ la direzione del servizio e delle esperienze che il ristoratore vuole regalare ai suoi ospiti. Dunque, come per menu e carta vini, dovrà avere delle caratteristiche ben precise, ad esempio l’essere chiara, varia e accattivante, oltre che un concreto e importante strumento di vendita.
Ecco, dunque, qualche suggerimento da tenere di conto quando si costruisce una buona carta dei distillati.

Parliamo di territorio, l’organizzazione geografica

Per redigere una carta dei distillati che sia il più chiara possibile, l’organizzazione e il modo in cui i prodotti vengono presentati e descritti è importante. Un modo molto apprezzato e molto spesso utilizzato in questo genere di selezioni è la suddivisione territoriale. Un’organizzazione di tipo geografico oltre ad informare il cliente creerà una maggiore facilità di consultazione e definirà l’importanza che distillati, vermouth, liquori e amari hanno all’interno del panorama gastronomico del nostro paese e non solo. Far parlare e rappresentare il territorio, con zone e sottozone di produzione, definisce stili e caratteristiche e racconta tradizioni produttive molto utili nella scelta e nella conoscenza di questi prodotti, perché è proprio attraverso il territorio che le materie prime si esprimono e valorizzano la qualità del prodotto stesso.



Definire il valore

Per creare attenzione e valorizzare la proposta, costruire una carta a parte rispetto ad altri menu o liste, come quella dei dolci o dei vini, è sicuramente un cambiamento da apportare. Il gesto stesso di portare al tavolo un’apposita lista dedicata non solo aumenta il valore del servizio offerto ma permette anche di definirne la qualità, sdoganando definitivamente l’idea del grappino o dell’amaro di fine pasto, dandogli centralità e definendone il prezzo. Di fatto in molte attività, specie nelle trattorie o osterie, il cliente ha spesso l’errata idea che il calice di fine pasto sia un omaggio del ristoratore, pur ordinandolo direttamente. Inoltre, presentando una lista al tavolo si definisce un nuovo momento del servizio e del pasto dove ancora una volta si crea coinvolgimento e attenzione per il cliente.

Un servizio dedicato

Come per la carta vini, alla quale segue un servizio ben preciso e attento da parte del sommelier, anche la carta dei distillati deve essere seguita da un servizio specifico. Ogni prodotto presente all’interno della nostra selezione ha senz’altro una propria espressione e un differente tipo di approccio alla beva, che va assicurato al cliente tramite la scelta del giusto bicchiere, della giusta temperatura di servizio e dell’adeguato abbinamento con il cibo. Va da sé che, per curare questo momento, la conoscenza del prodotto è necessaria.
Differentemente dal vino, il distillato è un terreno ancora più inesplorato dalla maggior parte delle persone. Tolti gli amanti, gli appassionati e i curiosi, sono ancora poche le persone che, pur non essendo direttamente inserite nel settore, conoscono le sfaccettature di questi prodotti. Uno dei motivi è certamente il fatto che nel corso del tempo, gli spirits sono stati incasellati come prodotti più ostici, troppo alcolici e non per tutti, finendo relegati solo a un preciso momento e target di consumo. La carta dei distillati è uno strumento che, nel suo piccolo, può facilmente creare una comunicazione diretta e profonda fra il commensale e il ristoratore, in cui quest’ultimo può, attraverso un racconto e una spiegazione dedicata, riservare la giusta attenzione al prodotto, regalando una vera esperienza gustativa e di scoperta, fatta di luoghi, tradizioni e storie. Un’opportunità per affermare e presentare anche il gusto del ristoratore stesso, andando a concretizzare l’identità del locale.



Una scelta consapevole degli spirits

Quando si decide di realizzare una carta dei distillati molti sono gli aspetti da tenere di conto. Sicuramente dobbiamo pensare – come per menu e carta dei vini – a costruire un’offerta competitiva e ben inserita nel contesto aziendale, tenendo di conto del tipo di servizio che si offre, del target a cui il locale si rivolge e del tipo di offerta gastronomica. Una volta stabiliti questi punti, la selezione potrà muoversi verso quelle che sono le caratteristiche desiderate per la carta. Parliamo, nello specifico, di tipologia di prodotti e tipi di produzioni: nazionali, internazionali, da produttori biologici o convenzionali, trend o prodotti best seller, cioè quelli che assolutamente non possono mancare in una carta che si rispetti. È importante definire questi aspetti, perché risulteranno determinanti per la costruzione della carta e saranno anche le colonne comunicative che useremo nel presentarla. Infine, andranno scelti i prodotti che ci piacciono e che personalmente si apprezzano, per una maggiore identità e coinvolgimento.



Divertimento, ricerca e scoperta spiritosa

Costruire una carta dei distillati deve divertire, appassionare e incuriosire. La ricerca dei prodotti, la scoperta di nuovi stili, territori e tradizioni, abbinamenti nuovi, classici o stravaganti, saranno la leva della vostra identità di beva e del carattere della vostra proposta. Offrire e servire da bere è un atto conviviale, umano e sociale, la passione e il piacere, sono dunque imprescindibili.

Vive fra Firenze (Toscana) e Merano (Alto Adige). Comunicatrice e scrittrice enogastronomica, sommelier e degustatrice di vini e distillati. Con la sua agenzia, la Io & Vino, si occupa di consulenza e formazione per attività ristorative con un forte focus sulla creazione di carte vino e distillati, su tutto il territorio nazionale.

Potrebbero interessarti