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Roma, cinque cocktail bar da non perdere

Una ‘tracklist’ di templi sacri della mixology da provare assolutamente nella Città Eterna

Qualche anno fa un noto gruppo inglese incise ‘Land of confusion’ un brano ‘politico’ che raccontava di paura e idee, di forza di volontà e di voglia di risorgere attraverso le proprie forze. Ovviamente il brano in questione non si riferiva a Roma nello specifico, ma senza saperlo sono in molti ad averlo fatto proprio nel mondo dell’enogastronomia romana in quest’ultimo periodo.

«questo è il mondo in cui viviamo
e queste sono le mani che ci sono state date
usiamole e iniziamo a provare
a trasformarlo in un posto in cui valga la pena vivere»

Viviamo un periodo complesso, dove nella Capitale tra alti e bassi, troviamo locali con un’offerta ricchissima e piena di attenzione e altri dove anche il solo avvicinarcisi costa fatica. Tralasciando quella che, come in ogni grande città, è la malsana abitudine di usare locali per ‘spennare’ i turisti creduloni con presunte carbonare, cocktail improvvisati e limoncelli di dubbio gusto, Roma oggi offre tanto in fatto di locali dove bere davvero bene – lo so che lo dicono tutti – Curiosando nella la blasonata classifica dei 50 Best Bars, troviamo diverse insegne romane e anche noi di Spirito Autoctono lo scorso anno ne abbiamo premiate.

Quella che segue non vuole assolutamente essere una classifica – non ci sono mai piaciute – ma una tracklist su come scendere nelle profondità del bere miscelato, consapevole e attento, schivando insidie e pericoli, tornando a casa soddisfatti. Ovviamente non potremo mai elencare tutti e ci scusiamo con chi per questa volta abbiamo non abbiamo inserito… nessuno è perfetto.

PS – il primo che parla di movida romana lo vengo a cercare :))



Il bartender Patrick Pistolesi nel suo Drink Kong

RU.DE

Via dei Castani, 228 (zona Centocelle)
Centocelle è diventata rapidamente il punto di riferimento per gli appassionati della miscelazione di qualità. Da quartiere popolare a nuovo ‘pigneto’ o ‘trastevere’ il passo è stato breve e molto di questo successo si deve anche ai ragazzi di Ru.De, che hanno saputo alzare l’asticella senza perdere in credibilità e attenzione.
Dietro l’acronimo di Rumors Delete (questo significa Ru.De.) si nasconde un messaggio ben preciso che rivela quanto i due creatori del locale (e tutta la brigata) siano consapevoli del proprio lavoro, «abbassiamo i toni, perché noi facciamo da bere, non salviamo vite umane». Una bottigliera ricca e attenta, preparazioni al confine tra ricette elaborate e semplicità, cocktail di assoluto livello e soprattutto una sfiziosa proposta di food pairing.
#bisognaandarci



Blind Pig

Via la Spezia, 72, 00182 Roma RM
Un salto in zona Appio/S.Giovanni dove il ‘maiale cieco’ ha aperto circa quattro anni fa e non si è più fermato. Divertente, scanzonato, fresco, dinamico, giovane e preparato. Il Blind Pig è il posto perfetto per quattro chiacchiere tranquille o un aperitivo di livello con gli amici – senza esagerare – bevendo e mangiando con gusto. Cocktail che passano dai classiconi fatti bene a piccoli capolavori di fantasia miscelata. Su tutto va aggiunto un servizio – sia al tavolo che al bancone – che ti fa sentire davvero troppo a casa con conseguente poca voglia di andartene.
#casa



Drink Kong

Piazza San Martino ai Monti 8 (Zona Cavour/Monti)
Sta diventando quasi imbarazzante raccontare e spiegare ancora una volta cos’è il Drink Kong. Per i pochi distratti che non seguono ma sono interessati, stiamo parlando di quello che è stato dichiarato al numero 16 tra i migliori cocktail bar al mondo. Non ci sono troppi giri di parole per raccontare quello che Patrick Pistolesi (in copertina) e soci hanno messo su a Roma, un bar dove si vive un’esperienza diversa da solito, quasi un viaggio nella miscelazione – ma si mangia anche molto bene – Qui rigore e pulizia – anche estetica – la fanno da padrone, qui il ‘freddo’ neon che illumina alcune zone risulta caldo e accogliente. Sedersi al bancone o ad un tavolo significa potenzialmente sedersi a Tokyo o New York, Londra a Bankok, poi scegliere o farsi guidare in una notevole drink list. La bottigliera ovviamente non è da meno e forse la soluzione migliore è farsi consigliare lasciandosi trasportare.
#fondamentale



The Court

Palazzo Manfredi – Via Labicana, 125, 00184 Roma RM
Ne parlavamo proprio pochi giorni fa per via del loro nuovo menù (qui l’articolo). È probabilmente il locale con la vista più bella di tutto il mondo. Sorseggiare un ottimo cocktail di fronte a un monumento millenario come il Colosseo è un lusso che pochi – se non nessuno – si possono permettere. Ma ovviamente Matteo Zed, il bar manager di Palazzo Manfredi e tutto lo staff non si sono certo fermati all’apparenza e, in un continuo alzare la famosa asticella, hanno sfornato drink list e cocktail di livello che li hanno portati ad essere – anche loro – uno dei migliori bar al mondo. Ovviamente stiamo parlando di un cocktail bar quasi esclusivo, che però ha fatto dell’accoglienza e della tranquillità uno dei suoi punti di forza.
#Imperiale



W Rome

Via Liguria, 26/36
Probabilmente è uno degli ultimi ad aver aperto a Roma tra i locali di livello, ma è anche quello che, grazie all’esperienza messa in campo, è diventato da subito un’insegna che ‘c’è sempre stata’. Proprio come un buon amico che che sa cosa desideri e che conosce i tuoi gusti, il W sa coccolarti, ascoltarti e farsi da parte nelle giornate no. Il locale vive all’interno dell’omonimo hotel del gruppo Marriott, siamo dietro via Veneto e credo sia inutile sottolineare quanto questo faccia la differenza anche a livello emotivo per i molti avventori. Probabilmente la vera vittoria del W è stata quella di non accontentarsi dei tanti clienti dell’Hotel, ma di creare un posto dove davvero i romani possono provare ottimi cocktail, preparati e studiati dal Maestro Emanuele Broccatelli, che ha messo sul bancone tutta la sua esperienza e voglia di stupire, attraverso ricette semplici e ben studiate ma anche con guizzi di creatività pulita ed essenziale che rispecchiano sia il luogo che l’idea che lo contiene, tra bancone della lounge e giardino ‘clandestino’. Bere oggi al W Rome significa godersi una buona serata senza tirare necessariamente in ballo la Dolce Vita e un periodo storico ormai lontanissimo.
#Importante



B-Side, non è finita qui

Questa tracklist è tra le più difficili e complesse da chiudere e probabilmente le seguirà una seconda parte, in cui poter raccontare gli altri – tanti – locali che stanno animando e animeranno il 2023. Impossibile non citare Freni & Frizioni o il Jerry Thomas, pionieri e avamposti della mixology capitolina, ma anche Once e Ma.mi.mo, sempre a Centocelle, o i recente MyTale facendo un salto al Chorus Cafè di Massimo D’Addezio o alla Punta Expendio.

Proprio come dicevamo all’inizio di questo viaggio, Roma sta rinascendo anche attraverso le mani e le idee di sapienti bartender che la stanno portando dove forse non era mai arrivata, senza fargli dimenticare quello ‘spirito’ romano divertente e divertito che ben si sposa con un buon drink bevuto al bancone.

 

Nasce astemio nel 1971 a Roma, ma già alla fine degli anni ’80 si appassiona alla creatività e al buon bere. Frequenta Accademia delle Belle Arti e in contemporanea sviluppa una passione vera e sincera per il Campari e il Gin (in tutte le sue declinazioni). Illustratore, fumettista, mangiatore e creativo. Scrive e collabora con varie testate giornalistiche da anni. Conoscitore delle varie dinamiche del food&beverage, ha sempre fame e sete.

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