Placeholder Photo
/

Whisky giapponese, i nomi che non potete non conoscere – vol.4

Una ricognizione tra alcuni dei principali brand di whisky del Sol Levante

Per chiudere la panoramica, vale la pena parlare in breve dei nomi più noti del panorama giapponese.

* È di pochi giorni dopo la pubblicazione di questo articolo, la notizia che la distilleria Karuizawa sta riaprendo con un nuovo impianto proprio in dicembre 2022. Ad annunciarlo è Dekantā, portale online specializzato nella vendita di whisky giapponese, che sarà partner dell’iniziativa.

Yamazaki

La prima distilleria dell’isola, fondata nel 1923 da Shinjiro Torii e portata avanti con Masataka Taketsuru. Si trova nei dintorni di Kyoto, appartiene al gruppo Suntory ed è considerata “la” distilleria di single malt. Lo Yamazaki 55 anni è stata la bottiglia più costosa di sempre, lo Yamazaki 18 anni in sherry ha dato il via al boom del whisky giapponese grazie al titolo di Miglior whisky del mondo secondo la Whisky Bible 2015. Lo stile è ricco, elegante, con note di pasticceria e un palato largo, godurioso ma severo.



Hakushu

È l’altra distilleria del gruppo Suntory, aperta nel 1973 alle pendici del monte Kaikoma, nel cuore dell’isola di Honshu. Negli anni ’80 era la distilleria di single malt più grande al mondo. Produce un whisky particolare, molto vegetale, fresco, con un ricordo di fumo lontano. In Italia arrivano il 12 anni e un NAS (no age statement, senza indicazione di invecchiamento) chiamato Distiller’s reserve.



Chita

Impianto dedicato alla distillazione del grain, ossia cereali che non siano malto d’orzo. Fondata nel 1972 nella prefettura di Aichi, utilizza soprattutto mais e produce tre tipi di spirito, distillati due, tre o quattro volte in alambicchi a colonna. The Chita è un single grain interessante per la miscelazione che arriva anche in Italia.



Suntory

È il colosso figlio del pioniere Shinjiro Torii, diventato un big mondiale dopo l’acquisto della Jim Beam e di altre realtà scozzesi come Bowmore e Laphroaig). Oltre a Yamazaki e Hakushu, produce anche blended. Oltre a quelli che non sono commercializzati in Italia, spicca Toki, un blended dei whisky delle tre distillerie del gruppo, Yamazaki, Hakushu e Chita.



Hibiki

Si tratta del blended più iconico del Giappone, con quella bottiglia multisfaccettata che spicca in bottigliera. Creato dalla Suntory nel 1989 per celebrare il 90esimo compleanno dell’azienda, è un blended di numerosi distillati di malto e grano di non dichiarata provenienza, assemblati con “Harmony”.



Yoichi

La distilleria fondata da Masataka Taketsuru nel 1934, nell’isola settentrionale di Hokkaido. Tecnicamente, è una delle più interessanti, dato che ancora utilizza il fuoco diretto – meno governabile – per riscaldare gli alambicchi, e perché è posta vicino al mare, di cui subisce l’influenza. Il single malt prodotto è fra i pochi ad essere torbato, anche se in maniera delicata. Nikka, proprietaria dell’impianto e del brand, commercializza in Italia alcuni NAS con affinamenti particolari e un 10 anni.



Miyagikyo

La sorellina di Yoichi, inaugurata nel 1969 vicino a Sendai e per questo chiamata inizialmente Sendai distillery. Dai suoi otto pot still sgorga un single malt molto più fruttato di Yoichi, che fa dell’aromaticità e dell’equilibrio i suoi punti forti. Come Yoichi, oltre al 10 anni ci sono alcuni imbottigliamenti limitati.



Taketsuru

Il blended malt di casa Nikka, ottenuto dall’assemblaggio di Yoichi e Miyagikyo. Molto ben bilanciato, in etichetta porta la dicitura “pure malt”, ovvero distillato di solo orzo, ma non da un’unica distilleria come nel caso del single malt. Oltre al base, esistono anche le versioni 12, 17 e 21 anni.



Nikka

Come detto, è il grande competitor di Suntory, fondata da Masataka Taketsuru e ora di proprietà del colosso della birra Asahi. Con l’etichetta Nikka commercializza diversi prodotti: Coffey Malt e Coffey Grain sono due NAS distillati appunto con la colonna Coffey; il Nikka From the Barrel è un blended per chi ama il single malt, dato che la percentuale di orzo usata è alta e la gradazione più intensa del solito. Esistono poi altri prodotti, blended come il Nikka Super Rare Old, che richiama i primi imbottigliamenti storici, il Nikka Days (leggero, per la mixology) e il Nikka Tailored, in decanter, di un livello superiore.



Chichibu

La nuova realtà più interessante del Giappone, fondata nel 2004 e inaugurata nel 2008 da Ichiro Akuto, nipote del proprietario della Hanyu distillery (da segnalare la serie di imbottigliamenti dedicati alle carte da gioco, introvabili). Situata nella prefettura di Saitama, è un capolavoro di originalità e artigianalità: l’età media dei lavoratori è di poco superiore ai 20 anni, perfino le botti vengono costruite in loco. Gli imbottigliamenti, spesso a grado pieno e con affinamenti particolari, raggiungono prezzi da capogiro, ma sono universalmente riconosciuti come capolavori. Con l’etichetta Chichibu si trova sia l’Ichiro’s malt, single malt torbato e non, sia l’Ichiro’s malt & grain.



Photo credit Velier.it

Karuizawa

Distilleria mitologica, attiva dal 1955 al 2000, i cui imbottigliamenti sono diventati unicorni per i collezionisti. Gli investimenti in bottiglie di Karuizawa sono diventati casi di studio di lauree in economia. Spesso invecchiati in sherry, i single malt raggiungono quotazioni a sei zeri.



Photo credit Claudio Riva e Whiskyclub.it

White oak

Fondata ad Eigashima nel 1888, fu la prima ad ottenere una licenza in Giappone, nel 1918. Nel 1984 è stato costruito un nuovo impianto ad Akashi, vicino a Kobe. Sono parecchi i prodotti che arrivano sul mercato italiano, non sempre chiarissimi nell’indicare la provenienza del distillato: Akashi single malt, Akashi blended e Tokinoka, un altro blended.



Hombo Shuzo

Il gruppo Hombo Shuzo possiede sia la distilleria Shinshu Mars, che è situata sulle Alpi giapponesi, nella prefettura di Nagano, ed è la più alta dell’isola, dato che sorge a 800 metri slm, sia la Tsunuki distillery, inaugurata nel 2016. La gamma degli imbottigliamenti è vastissima e copre sia il settore blended sia il single malt, entrambi prodotti da entrambi gli impianti.



Fuji Gotemba

Di proprietà del gruppo Kirin e aperta nel 1973 ai piedi del mitico Monte Fuji, era inizialmente specializzata nella produzione di grain whisky. Oggi commercializza diversi blended e single malt.



Kaikyo

Realtà fondata nel 2017 dalla famiglia Yonezawa per festeggiare i cent’anni di attività nel campo della distillazione, inizialmente di shochu. Con l’impianto di due alambicchi pot still, si è iniziato a produrre single malt, che ancora non è abbastanza maturo per essere commercializzato. Nell’attesa, con l’etichetta di Hatozaki si vende un pure malt dinamico e fresco, un blended di whisky di 5-6 anni provenienti da diverse distillerie.



 

* Aggiornato il 21.12.2022

Classe 1982, è cresciuto a Cremona ma a Milano è nato, si è laureato, vive e lavora come giornalista: in sostanza, è fieramente milanese fin nel midollo. Proprio come il risotto. Quando non si occupa di cose più serie ma più noiose, scrive di distillati: ha collaborato con scotchwhisky.com, fa parte della squadra di whiskyfacile.com e tiene la rubrica settimanale “Gente di Spirito” sul Giornale, di cui è vicedirettore dal 2017. Forse in gioventù ha letto troppo, e così si è convinto che solo gli alambicchi non mentano mai e che da lì esca la vera anima degli esseri umani.

Potrebbero interessarti