Il primo bitter di alloro, nato dal foraging del lockdown

Nelle Marche, Rossana Colombo ed Henri Fruchet trasformano la passione dell’infusione alcolica in un progetto di business. Il marchio è Arbei e il Bitter è la base di un cocktail, Oltrebitter, sviluppato con il Consorzio di tutela vini dell’Oltrepò. Arriva anche il rosolio

Un giorno ricorderemo il primo lockdown non solo come un periodo di isolamento e angoscia, ma anche come l’occasione per concretizzare quei sogni che erano rimasti troppo a lungo chiusi in un cassetto. Ed è interessante scoprire come alcuni di quei sogni fossero legati alla produzione di uno spirit.

Lo abbiamo già raccontato per Cortina Gin, ma in quel caso l’ambientazione erano le Dolomiti. Ora ci spostiamo in centro Italia, nel paesaggio collinare delle Marche e della provincia di Fermo. Siamo a Montottone e qui, dopo tanti anni di vita trascorsa all’estero e soprattutto in Cina, all’inizio del 2020 fanno il loro ritorno Rossana Colombo e il marito Henri Fruchet, giusto in tempo per evitare l’isolamento nella Repubblica Popolare, ma non pensando minimamente che sarebbero poi rimasti bloccati nel casale di loro proprietà, acquistato tanti anni prima e mai goduto appieno.



Dalla passione alla produzione

«Immersi in quella natura meravigliosa, isolati da tutti, ci siamo messi a raccogliere foglie che poi mettevamo in infusione. C’è chi in quel periodo si è dedicato alla panificazione e chi, come noi, ne ha approfittato per provare a fare altre cose», ci racconta Rossana.

L’idea frullava in mente, a lei e Henri, da qualche anno, dopo un viaggio in sud Italia dove avevano degustato dei liquori fatti in casa da infusione di erbe, pensando che forse un giorno, magari una volta giunti alla pensione, sarebbe arrivata l’occasione per avviare qualcosa di simile e su scala un po’ più larga, destinando il prodotto anche alla vendita e non solo alle serate tra amici. L’attenzione dei due andò quasi immediatamente alle piantine di alloro, che in zona cresce particolarmente bene, tanto che la vicina Grottammare vorrebbe puntare al riconoscimento Igp.

Gli esperimenti cominciano quindi con il solo alloro e poi si aggiungono genziana, rosmarino e altre piante tipiche da campo e da giardino, fino ad arrivare a una ricetta che oggi possiamo ritrovare nel loro Bitter, il primo ricavato da foglie di alloro, a cui danno il nome Arbei. L’origine del nome è curiosa: in dialetto marchigiano significa “bevine un altro”, ma in Cina con un termine simile (naturalmente scritto in maniera diversa) indicano il secondo bicchiere, perché il primo non è bastato. Quest’assonanza così curiosa tra cinese mandarino e dialetto marchigiano convince Rossana ed Henri che Arbei è proprio il loro marchio.

Nasce anche il Rosolio

Nel frattempo il lockdown finisce e tornano le occasioni di socialità, durante le quali Rossana ed Henri fanno provare agli ospiti il frutto del loro lavoro. L’entusiasmo cresce attorno ad Arbei e, per migliorare ancora il prodotto, Rossana coinvolge le sorelle Alice e Sila, la prima enologa e la seconda degustatrice. E dopo il Bitter nasce il Rosolio, ricavato esclusivamente da foglie di alloro. A quel punto bisogna fare il salto di qualità, uscendo dalla logica della produzione in garage per entrare in un mondo più organizzato e scientifico. Rossana e le sorelle vorrebbero gestire il tutto nelle Marche, perché quel prodotto è fortemente legato al territorio, ma non trovano nessun liquorificio disposto a lavorare conto terzi. E allora si affidano a un’azienda di Trieste, Liquorificio Italia, che produce per Arbei, con le ricette di Arbei e con l’alloro e le altre botaniche provenienti dalle province di Fermo e di Ascoli Piceno.

La collaborazione con l’Oltrepò

Arbei è una startup e in quanto tale ha iniziato da pochi mesi la consegna del proprio prodotto. Può vantare già i primi due distributori, Le Vin Sauvage per le Marche e Idros per la zona di Bologna. Ed è anche in vendita online sul sito aziendale e sulla piattaforma Callmewine. Inoltre, in occasione di Milano Wine Week, il suo Bitter è diventato protagonista di un evento nell’Oltrepò Pavese District in zona Eustachi Plinio, con la presentazione di un cocktail, Oltrebitter, che unisce il Pinot Nero metodo classico dell’Oltrepò (120 ml) con il Bitter Arbei (30 ml) e uno splash di Ginger Beer, decorato con scorza d’arancia e naturalmente con una foglia di alloro.



Shop e hospitality a Montottone

I prossimi passaggi? Rossana, Alice e Sila hanno le idee chiare. In cantiere c’è un progetto di hospitality in una loro proprietà a Montottone, Villa Rivo, che diventerà la base per la coltivazione delle botaniche e per le esperienze di mixology e per il foraging con destinazione spirits. Inoltre, in paese, hanno già recuperato in chiave vintage («Perché crediamo nel riuso come modalità sostenibile», precisa Rossana) uno spazio dove vendono non solo i due prodotti a marchio Arbei, ma anche altri spirits locali, come il gin marchigiano Garby, i vini locali e anche quelli dell’Oltrepò, per celebrare la collaborazione con i viticoltori pavesi. E naturalmente arriveranno altri prodotti, sempre con le erbe del territorio.



 

Giornalista specializzato in economia della moda, del design e del food&beverage. Attualmente scrivo per Milano Finanza, Vogue Italia, Gambero Rosso, Gruppo Food, Corriere Vinicolo e altre testate italiane ed estere.

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