Bar, il 67% dei barman italiani è ottimista su carriera e settore

Secondo una ricerca CGA by NielsenIQ il settore riparte e il 67% dei barman italiani si dichiara ottimista per lo sviluppo del settore

Dopo le difficoltà che il covid-19 ha causato al mercato italiano, la nuova ricerca CGA by NielsenIQ sui barman italiani evidenzia il forte potenziale per una carriera di lunga durata ed esplora le opportunità per i fornitori di reclutare brand ambassador o sostenitori fidelizzati.
I risultati dello studio su “Barman Italiani” del 2022 prodotto da CGA by NielsenIQ in collaborazione con AIBES (Associazione Italiana Barmen e Sostenitori) dimostrano che i barman stanno iniziando finalmente a guardare oltre la lunga pausa provocata dal COVID-19 e si stanno orientando su carriere a lungo termine nel settore dell’ospitalità.

Indice di soddisfazione sul lavoro dopo il Covid-19

I livelli di soddisfazione sul lavoro dei barman stanno finalmente risalendo dopo la pandemia, con il 49% che mantiene gli stessi livelli di gradimento e ben l’11% che è ora più soddisfatto. Anche la stabilità dell’attuale ruolo dei barman è positiva, con il 64% che si dichiara in merito d’accordo e il 67% di loro che guarda con ottimismo al futuro del settore nel prossimo anno.
L’economia italiana è sostenuta dall’industria dell’ospitalità e dalla cultura del mangiare e del bere fuori casa. La ricerca suggerisce che le prospettive a lungo termine della stabilità e longevità della carriera dei barman nel settore supportano questa importanza, ed è una possibile ragione per cui c’è maggiore ottimismo per il mercato italiano (67%), rispetto ad altri mercati globali, come la Germania (64 %) e l’Australia (62%).
In media, i barman italiani rimangono nel settore dell’ospitalità per 9 anni, mentre il 58% degli intervistati prevede di rimanere per oltre 10 anni. Questa è una notizia incoraggiante per i fornitori e i marchi di bevande in quanto offre l’opportunità di lavorare con i barman per avere sostenitori di lunga durata.



Rapporti con produttori e distributori oggi e domani

Sebbene gli attuali livelli di coinvolgimento con i marchi di bevande siano in Italia nella media, la prospettata stabilità dei barman rende questo un momento chiave per i fornitori per rivitalizzare le relazioni. I brand che potranno supportare operatori e barman in questo periodo cruciale si aggiudicheranno importanti vantaggi nel percorso di crescita del proprio brand. Barman e camerieri sono il punto di contatto finale nella consumazione in loco. Comprendere le loro esigenze è estremamente importante per influenzare le vendite del marchio. Molte sono le attività in cui i fornitori di bevande possono supportare i barman ad essere i migliori nel settore, ad esempio potenziare le relazioni con i locali, garantire una maggiore presenza, sviluppare una formazione specifica e dedicata, gestita dai fornitori nei locali per aumentare le competenze dei barman e aiutarli nella loro carriera.



Graeme Loudon, Amministratore Delegato di EMEA di CGA by NielsenIQ, ha dichiarato: «L’unica risposta possibile all’ottimismo espresso dai baristi sul potenziale di una lunga carriera e sull’andamento del settore è un maggiore impegno e senso di responsabilità. Si tratta di un bacino di talenti irresistibile a cui i fornitori e i produttori di bevande possono attingere anche alla luce di un importante dato emerso nella ricerca: il 65% dei barman prevede di modificare il mix di offerta ai clienti nei prossimi 12 mesi, un’opportunità importante da cogliere».

I dati raccolti CGA by NielsenIQ leader a livello internazionale nel settore dell’ospitalità mostrano che i barman hanno bisogno di supporto per rafforzare e mantenere i loro livelli di ottimismo sui loro ruoli e sul settore. Fornendo la consapevolezza ai fornitori di dover adottare un nuovo approccio ai programmi di sostegno del marchio, per catturare il consenso dei barman e massimizzare il potenziale di crescita del marchio stesso.

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