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Spirits: i prodotti premium trainano la ripresa in Italia e nel mondo

Secondo L’Iwsr sia a livello globale che nazionale i distillati di alta gamma soffrono meno l’impatto pandemico. Prevista crescita a doppia cifra nei prossimi 5 anni per gin, whisky e rum

Cresce l’interesse verso il rum e il consumatore cerca sempre di più prodotti premium, originali e autentici. Sono le tendenze per il 2022 nel mercato mondiale dei distillati, fotografate dall’International wines and spirits report (Iwsr), osservatorio che raccoglie e analizza i dati di 160 paesi.

L’Italia non fa eccezione, confermando questa tendenza, figlia di un bere consapevole, informato e responsabile.
Nel 2021 il mercato degli alcolici ha reagito bene alla caduta subita nel 2020 a causa della pandemia, ma secondo la previsione dell’Iwsr, ci vorranno ancora due anni perché il mercato globale delle bevande alcoliche possa recuperare i volumi del 2019. A trainare la ripresa sono stati i prodotti di alta gamma, quelli che soffrono meno anche l’attuale congiuntura sfavorevole. Nel prossimo quinquennio, sempre secondo la previsione dell’Iwsr, la crescita dei volumi globali continuerà in quasi tutte le sottocategorie di alcolici: gin (+24%), whisky (+23%) e rum (+13%).

A diffondere i dati, Pellegrini S.p.A. che, oltre agli spirits internazionali, distribuisce in Italia anche alcune referenze ‘autoctone’. Tra i liquori, l’Amaro Eroico e l’Elixir di Liquirizia di Essentia Mediterranea e il Vinpepato – Elisir delle Crete dell’Antica Farmacia Francini Nardi.
Sul fronte dei distillati invece la grappa di Brunello di Claudia Ferrero, l’acquavite di vinaccia di uve dell’Etna di Graci e la linea private label di grappe.

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